Attualità

Scuola luogo sicuro? Ci sono i favorevoli ma anche i contrari

Una delle domande che si fanno in tanti, docenti, studenti, famiglie, ma anche il personale Ata e i Dirigenti scolastici, è la seguente: “La scuola è veramente un luogo sciuro?”. Ovviamente la domanda è riferita alla bassa probabilità di contagiarsi di Covid-19.

Scuola luogo sicuro

Tra i primi sostenitori della scuola come luogo sicuro c’è Agostino Miozzo Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico. Il Dott. Miozzo sostiene che “i dati veri elaborati dall’Iss e validati da studi internazionali dicono che le aggregazioni di persone generano problemi di contagio, ma le aggregazioni a rischio per i giovani (soprattutto adolescenti) sono più frequenti prima e dopo il momento scolastico”. Il Coordinatore del CTS specifica che “in questa emergenza non esiste un luogo a rischio zero, ma dobbiamo dire con forza che la scuola è un luogo sicuro, dove il rischio è “accettabile”, dove negli ultimi mesi sono state messe in atto tutte le azioni necessarie per ridurre il rischio da contagio”.

Anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha ripetuto più volte e in varie occasioni che la scuola è un luogo sicuro. La Ministra ha anche aggiunto che il problema per il contagio dei giovani studenti è dovuto principalmente ai trasporti, quindi prima di entrare a scuola o alla sua uscita.

Riapertura scuole e risalita dei contagi

C’è chi non va tanto per il sottile a fare differenze tra trasporti e permanenza a scuola per 5 ore e dice che la risalita dei contagi nel nostro Paese è stata causata anche dalla riapertura delle scuole.

In particolare il Dott. Crisanti direttore del laboratorio di Biologia molecolare a Padova, in una sua dichiarazione rilasciata alla trasmissione “L’aria che tira”, ha specificato: “La terza ondata è una certezza in questa situazione, non c’è bisogno di previsioni. Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi”.

Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’università Statale di Milano e primario dell’Ospedale Sacco, più volte ha spiegato che ” non esistono luoghi sicuri e che la scuola resta a rischio contagio per tutto quello che viene prima, dopo e talvolta durante, perché il distanziamento completo non lo riesci a ottenere. Come non sicuro lo è qualsiasi luogo che comporti la concentrazione per diverse ore di numerose persone”.

Lucio Ficara

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