Come abbiamo scritto in precedenza, è stato firmato dalla ministra Valeria Fedeli il decreto che ridisegna l’esame di Stato del primo ciclo, così come previsto dal decreto legislativo n. 62 dell’aprile scorso, che riguarda più in generale le nuove modalità di valutazione e di certificazione delle competenze della scuola media.
GIUDIZIO SINTETICO E ADDIO AL VOTO DECIMALE
Fra le varie novità, quella che ha fatto storcere il naso a molti è proprio l’abbandono del sistema decimale nella Valutazione degli alunni, a favore di un giudizio sintetico sul comportamento.
Come ricorda anche Il Sole 24Ore, la valutazione decimale della condotta era stata reintrodotta dal ministro Gelmini con la riforma entrata in vigore il 1 settembre 2009. Tra le conseguenze il fatto che il 5 in condotta, assegnato dal consiglio di istituto nel caso di gravi violazioni dei doveri definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, comportava, fino all’anno scorso, la non ammissione dello studente all’anno successivo. Il voto della condotta in decimi poteva servire per isolare e punire i comportamenti scorretti in classe, sosteneva l’allora ministro Gelmini.
L’iniziativa legislativa ministeriale segue quindi il percorso che ha deciso di intraprendere il mandato Fedeli, ovvero la direzione di scuola che include e non esclude «per dirlo alla Don Milani», che chiarisce e approfondisce la relazione che ciascun allievo ha con gli altri e con il contesto di apprendimento, che permette di esprimere un valore su quello che l’alunno sa fare in termini relazionali, sociali e gestione di sé, che armonizza la relazione scuola -famiglia nell’ottica di quel “patto di corresponsabilità”, proprio introdotto dalla ex ministra Gelmini.
Questo comunque non vuol dire che i comportamenti decisamente scorretti da parte degli alunni non possano compromettere la promozione: infatti, nonostante l’abolizione del 5 on condotta, per gli studenti a cui è stata vietata l’ammissione allo scrutinio finale, appunto a causa di gravi episodi, non è prevista la promozione alla classe successiva, bensì la bocciatura.
Quindi, anche se dal punto della valutazione complessiva il metodo “Don Milani” potrebbe agevolare il percorso degli studenti, in caso di situazioni oggettivamente gravi la bocciatura è assicurata.
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