Categorie: Politica scolastica

Scuola migliore senza i sindacati

Se lo Stato dichiara di spendere 8mila euro a studente, lei, suor Anna, “propone di dare a ogni alunno (di tutte le scuole, statali e paritarie) un buono-spesa prestabilito diverso per ogni tipo di scuola”. Tecnicamente si chiama “costo standard di sostenibilità per allievo” e il principio sarebbe pure stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio dei ministri. Lo scrive Il Giornale. 

Quindi il “costo standard” potrebbe diventare legge ed essere applicato, anche perché i prof sono pagati poco perché sono troppi. “Nel nostro sistema scolastico la voce che pesa di più è quella del personale – dice suor Anna – Perché sono tanti. Se introducessimo la meritocrazia, se scardinassimo l’idea diffusa e scandalosa per cui la scuola debba essere un ammortizzatore sociale, gli insegnanti guadagnerebbero di più e avremmo buoni docenti per una buona scuola”.

E se qualcosa non va, riporta il quotidiano Il Giornale, la colpa è dei sindacati: “I sindacati si sono scatenati (contro la legge 107) perché la scuola è schiava di una cultura ipersindacalizzata – attacca suor Anna – per cui non si può ipotizzare di valutare i docenti. Prof e sindacati sono scesi in piazza contro la meritocrazia. E contro la leadership del preside, ma in tutte le aziende c’è una guida».

“Limitare l’accesso alla professione – propone la religiosa – A Medicina c’è il numero chiuso, adesso per laurearsi in Scienze della Formazione bisogna superare un esame ma non basta. Per altre lauree che aprono le porte all’insegnamento non c’è il numero chiuso. A che cosa servono altri docenti se il tasso di natalità è in calo?”.

E poi i prof, si legge sempre su Il Giornale, andrebbero valutati: “Va fatta anno dopo anno. Non si è insegnante a vita. Solo in questo modo la qualità della scuola migliora. Pensi solo per un attimo a come si sente il prof che ogni giorno lavora con tenacia ed entusiasmo mentre il suo collega nullafacente è sempre in malattia e guadagna quanto lui…”

 

{loadposition deleghe-107}

 

No, penso al bene degli studenti. La valutazione va fatta anno dopo anno. Non si è insegnante a vita. Solo in questo modo la qualità della scuola migliora. Migliorare si può, ma ad una condizione: “Non si può fare a braccetto con i sindacati che pensano solo a far lavorare la gente”.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Christian Raimo sospeso dal servizio per 3 mesi: mi spiace, non volevo insultare Valditara ma difendere la scuola pubblica dalla politica distruttiva – VIDEO

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…

22/11/2024

Una tiktoker: “Sono bella, non ho bisogno di studiare”. Castellana (Gilda): “Questi sono i messaggi che arrivano ai ragazzi?”

La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…

22/11/2024

Promuovere la sicurezza nelle scuole: al via la seconda edizione del concorso nazionale per gli studenti

In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…

22/11/2024

Benessere emotivo e relazionale degli studenti, arriva il docente facilitatore nelle scuole di Trento tra due anni

Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…

22/11/2024

Percorsi in materia di storia e cultura del Veneto, adesioni delle scuole entro il 16 dicembre 2024

Con la DGR n. 1189 del 15/10/2024 sono stati approvati l'Avviso e la Direttiva per la…

22/11/2024

Sicurezza nelle scuole, D’Aprile (Uil Scuola Rua): non bastano i finanziamenti spot, tema che va messo all’apice dell’agenda politica

Oggi, 22 novembre, si celebra la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. Il Dossier scuola,…

22/11/2024