Il giorno 9 giugno di mattina a Radio24 è intervenuta la ministra Giannini dichiarando con tono sprezzante che entro pochi anni saranno introdotti nella scuola docenti giovani e più preparati rispetto agli attuali ultracinquantenni, la sera stessa, sempre a Radio24 Sebastiano Barisoni, che per altro stimo in modo assoluto, si è lanciato, con tono ancor più sprezzante, a mettere nel mazzo degli indecenti lavoratori della PA gli insegnanti fancazzisti, come se tutti fossimo tali, il giorno prima mi sono trovato in presenza di un noto avvocato del foro di Venezia che si è permesso parole ingiuriose nei confronti della categoria degli insegnanti e del sottoscritto dichiarando che non facciamo nulla e non dobbiamo lamentarci del nostro trattamento economico (il mio stipendio di un mese egli se lo fuma in due giorni).
Questo tiro al bersaglio nei confronti degli insegnanti, che dura da troppo tempo, e che iniziato come un venticello assai gentile sta diventando un tremuoto, questa avversione nei confronti degli insegnanti, non della scuola, si badi bene, ma nei confronti degli insegnanti, oltre ad avere qualcosa di freudiano, è terribilmente irresponsabile e pericoloso. Maggiormente grave sembra la circostanza se la delegittimazione di tutta una categoria arriva da parte del ministro dell’istruzione, quindi dei politici, dei giornalisti e dei professionisti, di gente di intelletto in generale.
Comprendendo che tecnicamente costoro non possano essere querelati per calunnia, suggerisco a quei poveretti, come quel professionista del diritto del foro di Venezia che è venuto a dirmi, in presenza dei miei figli e dei miei parenti, che noi insegnanti lavoriamo solo 18 ore a settimana, che vadano a leggersi il CCNL SCUOLA art. 28 comma 4 e l’art. 29, e se è vero che ci capiscono di diritto si vedrà. Poi si mordano la lingua prima di parlare, e da ultimo vengano a documentarsi una settimana a scuola e magari a casa di qualche docente della scuola pubblica, giacché non tutto il nostro lavoro è visibile agli occhi, purtroppo.
Non chi è oltraggiato deve dar conto di sé, ma chi oltraggia deve prima documentarsi e parlare con cognizione di causa. Per quanto mi riguarda mi impegno, dalla prossima volta, a sporgere querela nei confronti di chicchessia, e così spero facciano tutti i miei colleghi.
L’asino raglia per convincere se stesso. Soprattutto la smettano i ministri e i giornalisti di parlar male degli insegnanti. Non sanno quel che dicono, non spero che il cielo li perdoni per la loro ignoranza, la loro arroganza è colpevole e irresponsabile. E visto che alcuni si lamentano tanto della scuola, se davvero sono interessati al servizio pubblico, incomincino a pagare le tasse.