“Non dispongo di dati ufficiali sulle scuole, siamo rimasti a quello delle 10mila classi in Dad su 400mila, ma credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato”: così il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, a Radio Cusano Campus, considerato che il monitoraggio dell’infezione nelle classi sarebbe in tilt. Inoltre i tamponi per gli studenti risultano quasi impossibili da effettuare, dal momento che la richiesta è decisamente elevata a causa delle regole sul Green Pass.
Nello stesso tempo, la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, su Sky Tg24 ha voluto precisare: “Sull’80% degli studenti presenti, il 2% è in quarantena”.
“Le percentuali che ho in mano riguardo le classi in dad ed i casi di positività sono ancora sufficientemente basse rispetto ad una fase che potremmo immaginare di allarme”.
Secondo i dati della sottosegretaria, “su un campione del 79.7% di studenti e studentesse, abbiamo percentuali di questo tipo: in quarantena abbiamo solo il 2% degli studenti, l’1,4% dei docenti e lo 0,70% del personale non docente. Mentre i casi di positività sono sotto l’1%, in particolare per gli studenti parliamo dello 0,41%. Sono percentuali, dunque, un po’ approssimative ma affidabili, perché parliamo comunque di un campione di quasi l’80%”.
“C’è stato un aumento dei contagi in tutto il Paese e di conseguenza anche nelle scuole. Per questo ne abbiamo monitorato i dati. Questi, in base agli ultimi disponibili e risalenti al 20 novembre, riportano che abbiamo il 2,6% delle classi del primo ciclo in dad e l’1,4% del secondo ciclo”.
“Che cosa significa questo? Certamente che le classi del primo ciclo, dove abbiamo sia la scuola primaria che quella secondaria di primo grado, sono maggiormente in dad perché non hanno una copertura vaccinale completa, mentre invece sono meno in dad le classi del secondo ciclo perché a livello di vaccinazione sono più coperte. Quindi c’è sì un aumento, ma è sotto controllo perché queste sono comunque percentuali abbastanza basse, come è evidente.
“La scuola ha dimostrato non solo un’abnegazione ma anche un alto comportamento etico perché abbiamo un livello di vaccinazione elevatissimo, sin da subito. La percentuale è alta anche tra i giovani, tra i 12 e 19 anni: il 75% ha avuto somministrata la prima dose”.
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