La scuola è ormai ostaggio dei genitori, mentre i docenti sono quotidianamente oltraggiati, derisi e la loro dignità calpestata. Si parla di accoglienza ed inclusione, ma sul burnout degli insegnanti, con alunni “piccoli buddha” ai quali “i no che aiutano a crescere” sono stati vietati dalle normative e dai decreti che si susseguono, è calato un silenzio assordante.
Per salvare la società bisogna salvare la scuola e, come dice Galimberti, i genitori vanno “espulsi” e noi docenti dobbiamo riprenderci quel ruolo di “magistri” che, insieme alla famiglia, aiutano i ragazzi nell’exducĕre, evitando così la possibilità di rifugiarsi in comode confort zone, privi di qualsiasi forma di resilienza.
Anna Labriola
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