Lo slogan #Noi siamo invisibili per questo governo, che ha suscitato dal Nord al Sud una significativa mobilitazione di studenti, docenti, associazioni, organizzazioni sindacali e di categoria, messaggi video, pagine social, stampa e TV in difesa della scuola paritaria e della libertà di scelta educativa, sembra aver prodotto non solo un topolino, com’è apparso nel decreto “Rilancio Italia ” con l’assegnazione di uno “stanziamento di emergenza” che destina 200euro per allievo di scuola primaria e secondaria nella fascia dell’obbligo, ma è stato un segnale forte di presenza efficace ed ecco che in Senato è stato siglato un “accordo tra le forze politiche” per dare adeguata e sollecita risposta all’emergenza del rischio chiusura delle scuole paritarie.
Dalla Camera dei Deputati per iniziativa dell’on. Maurizio Lupi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, il quale ha coinvolto rappresentanti di tutti i partiti e dal Senato promosso dalla senatrice Paola Binetti (UDC) è stato sottoscritto un Manifesto che in modo analogo raccoglie il consenso dei rappresentanti di tutti i partiti: AnnaMaria Bernini, Andrea Cangini, Alessandra Gallone (FI), Vanna Iori e Assuntela Messina (Pd), Isabella Rauti (FdI), Matteo Salvini, Erica Rivolta e Stefania Pucciarelli (Lega), De Poli e Saccone (UDC), Donatella Conzatti (IV) e Tiziana Drago (M5S).
Ecco finalmente una voce trasversale a sostegno della libertà di educazione.
Il Manifesto sottolinea l’importanza che la fase di Rilancio del Paese riparta dalla scuola e dai necessari investimenti a favore delle nuove generazioni. E’ indispensabile considerare il sistema scolastico italiano come “unico” e articolato in “scuola statale” e “scuola paritaria”. Per questo è importante che ci siano risorse adeguate per gli uni e per gli altri, senza discriminazioni che ricadrebbero sui più giovani, privandoli dell’indispensabile supporto nel momento più delicato del loro sviluppo.
Gli investimenti in educazione e formazione appaiono sempre più determinanti per lo sviluppo del Paese nei momenti di crisi, ma richiedono la necessaria tempestività e l’indispensabile consistenza economico-finanziaria, per accompagnare gli studenti fin dal loro primo ritorno a scuola già dal prossimo settembre.
Il gruppo del Senato, insieme a quello della Camera, è impegnato a lavorare trasversalmente, in un’ottica di piena collaborazione, a servizio di un progetto che investe i giovani a cominciare dalla fascia 0-6 anni e intende accompagnarli fino alle soglie della maturità.
Una particolare attenzione meritano i docenti delle scuole paritarie per l’ammirevole sensibilità pedagogica e generosa disponibilità dimostrata utilizzando la “didattica a distanza” nel corso del lockdown per il Covid-19.
Come i docenti delle scuole statali anch’essi meritano attenzioni, formazione e strumenti adeguati, senza discriminazioni rispetto ai colleghi delle scuole statali. Tutto ciò sia a garanzia del consenso sociale cui hanno diritto per il ruolo che svolgono e la passione con cui lavorano.
Il manifesto sottoscritto dovrà trovare sollecita applicazione nell’assegnare alle 12.000 scuole paritarie, la più grande azienda d’Italia, quel miliardo necessario per assicurare la ripartenza scolastica a settembre.
In caso contrario, se le scuole paritarie saranno costrette a chiudere i battenti, a settembre 300 mila studenti busseranno alle porte della scuola statale, che già è compromessa per le molteplici innovazioni organizzative per il Covid-19 e lo Stato dovrà sobbarcarsi l’onere di circa cinque miliardi in più, per accogliere gli studenti nell’esercizio del diritto allo studio, garantito dalla Costituzione.
Questi dati scaturiscono dal Dossier “Diritto all’istruzione: ripartire dalle scuole paritarie”, a cura dell’Istituto Bruno Leoni IBL, dove figurano tabelle analitiche di quest’analisi e si evidenzia che il costo standard per studente in una scuola paritaria corrisponde a meno della metà rispetto ai costi dello Stato.
L’accordo siglato al Senato apre la via ad una scelta di buon governo e di saggia amministrazione, capace di investire sui giovani e sul futuro della Nazione.