Categorie: Attualità

Petizione associazioni online: no teoria gender in classe

“Disapplicare la Strategia nazionale dell’Unar ed emanare precise direttive affinché sia rispettato il ruolo della famiglia e il diritto dei genitori, costituzionalmente garantito, ad educare i figli. In particolare su temi etici e sensibili come l’educazione alla sessualità e all’affettività, con cui spesso in modo subdolo nelle scuole di ogni ordine e grado, fin dall’asilo nido, si introduce la teoria del gender. Questo i genitori dell’Age insieme quelli dell’Agesc con Pro Vita e i Giuristi per la vita chiedono attraverso una petizione online su www.citizengo.org al presidente della Repubblica Giorgi Napolitano, al premier Matteo Renzi e al ministro dell’istruzione Stefania Giannini. In appena 4 giorni abbiamo già raccolto oltre 11mila adesioni di cittadini contrari alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole.

Un vero FamilyDay3.0 che rilanciamo anche su Twitter: una campagna a sostegno della nostra petizione ‘cinguettando’ con gli hustag #FamilyDay3.0 e #Nogender”. Il presidente dell’Age (Associazione italiana genitori) Fabrizio Azzolini spiega scopi e motivi della petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, lanciata sul web lo scorso 15 dicembre con altre tre associazioni.

“Siamo di fronte a una vera emergenza educativa – sottolinea Azzolini – In molti casi l’educazione sessuale a scuola è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia e mira a una sessualizzazione precoce dei ragazzi, che porta all’aumento di gravidanze e aborti già nella prima adolescenza. Allarmano gli ultimi dati della Procura di Milano sulla diffusione della pedopornografia: crescono i reati commessi dai minori, che non so più solo le vittime ma anche i carnefici . Per contrastare questa deriva invitiamo a firmare la nostra petizione su www.citizengo.org e a diffondere su Twitter la nostra campagna #FamilyDay3.0 #No gender su Twitter, perché i nostri figli a scuola possano trovare, non ideologie destabilizzanti come l’ideologia gender, ma progetti, corsi e strategie educative che permettano uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche, rispettosi di tutti e in primis della natura umana”.

“L’appello – conclude Azzolini – è a firmare, sostenere, diffondere la petizione in nome del rispetto del ruolo dei genitori nell’educazione dei figli, anche quella sessuale e all’affettività, riconoscendone il loro diritto prioritario, così come stabilito dalla Costituzione italiana (art. 26) e dalle carte internazionali. Ogni ‘strategia’ educativa, soprattutto se di rilievo nazionale, dovrebbe rispettare sia nella modalità di elaborazione e diffusione sia nei contenuti questo diritto fondamentale, evitando il contrasto con le ‘convinzioni religiose e filosofiche’ dei genitori. A scuola l’azione educativa per legge deve essere uniformata a due principi, quello di sussidiarietà e quello di subordinazione. In altri termini, a scuola è obbligatorio rispettare il diritto-dovere dei genitori di educare i figli, che è insostituibile e che lo Stato deve sostenere, ed è obbligatorio che l’intervento della scuola sia soggetto al controllo da parte dei genitori”.

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