La vicenda della scuola di Pioltello si arricchisce di un nuovo capitolo, per certi versi inatteso o comunque non scontato.
Nel pomeriggio del 25 marzo il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto del comprensivo Iqbal Masih hanno confermato la decisione di sospendere le lezioni il prossimo 10 aprile, in occasione della festa per la fine del Ramadan.
La scelta, per la verità, era già stata fatta nel maggio scorso ma solo di recente era diventata di dominio pubblico in seguito ad un intervento della eurodeputata leghista Silvia Sardone.
La decisione era stata presa con l’obiettivo di evitare aule vuote e interruzioni nel programma scolastico; nei giorni scorsi, però, l’Ufficio Scolastico Regionale riscontrato alcune irregolarità nella delibera che adesso è stata rivista e corretta.
Il consiglio l’ha modificata sottolineando che la chiusura è motivata esclusivamente da ragioni didattiche, dovute alle numerose assenze previste durante la festività religiosa.
Domenica scorsa, nel corso della messa festiva, i tre parroci della cittadina hanno letto in chiesa una lettera di solidarietà con la scuola; lo stesso Vescovo della città di Milano aveva mostrato apprezzamento per la decisione della scuola.
A questo punto la posizione del Ministro, che fin da subito aveva chiesto al dirigente di rivedere la delibera se non addirittura di cancellarla, non sembra godere di particolari consensi.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, a questo punto solamente il TAR Lombardia potrebbe bloccare la delibera, a condizione, ovviamente, che ci sia qualcuno che decida di impugnarla.
Un’altra strada potrebbe essere più radicale: scioglimento del consiglio di istituto da parte dell’USR e nomina di un commissario ad acta che gestisca gli affari correnti fino al rinnovo del consiglio stesso.
Ma va anche detto che, a memoria d’uomo, non si ricordano casi di consigli di istituto sciolti dall’Amministrazione. Una soluzione del genere appare dunque molto teorica e poco percorribile.