Un post su X è diventato virale. Si tratta di un’immagine che ritrae una ragazza apparentemente stressata con la scritta: “Non mi capacito di come sia resistita cinque anni di superiori con quei ritmi di vita. Quattro anni di università sembrano 35 anni umani”.
Insomma, si parla di quanto siano stressanti, secondo molti, gli anni delle superiori. In tanti hanno reagito dicendo che vengono affrontati con più leggerezza, mentre una volta entrati nel mondo accademico si fa molto meno ma con più fatica.
Ecco alcuni commenti:
“Al liceo mi svegliavo alle 7 ogni giorno e studiavo 4/5 ore a casa più le ore a scuola… ora se studio quelle ore mi sento brava”
“Facevamo ritmi fuori da ogni grazia del signore senza battere ciglio”.
“Primo semestre riuscivo a seguire tutte le lezioni tranquillamente, ora dopo una lezione sola di due ore anch’io mi sento a pezzi e penso solo a tornare a casa”.
Dal canto loro, i docenti italiani risultano essere molto stressati. A rivelarlo i dati dell’Ocse Pisa che prova ad indagare sui livelli dello stress legato al lavoro degli insegnanti.
“Con molti Paesi che lottano per aumentare l’attrattiva della professione docente – hanno scritto da Parigi – è importante comprendere meglio le fonti dello stress degli insegnanti”. Lo studio prende in considerazione gli insegnanti della scuola secondaria inferiore. “Per indagare – continua lo studio – se i fattori di stress variano in base al contesto socio-economico degli studenti”.
In Italia, “mantenere la disciplina in classe” è fonte di stress per il 43% dei docenti di scuola media. Percentuale che sale di un paio di punti nelle scuole svantaggiate. In quartieri a rischio. Nel Regno Unito la percentuale scende al 30% mentre in Francia sale al 59%.
L’altra fonte di tensione fisica e mentale riguarda i genitori le cui preoccupazioni e gli attacchi creano problemi al 39% dei docenti italiani. In 11 paesi europei su 18 le cose, in questo senso, vanno meglio che in Italia. Il 41% dei prof, poi, ammette che fa fatica a “stare al passo con le mutevoli esigenze”.
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