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Scuola primaria, Azzolina: col giudizio descrittivo svolta nella valutazione. Ascani: non basta più un numero

L’introduzione del giudizio descrittivo al posto di quello numerico è “un passo decisivo che si inserisce in un percorso molto più complesso di innovazione 360 gradi che questo ministero sta portando avanti”. A dirlo è stata la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presentando in diretta internet l‘Ordinanza e le Linee Guida per l’introduzione del giudizio descrittivo nella valutazione periodica e finale nella scuola primaria, che cancella i voti alla primaria prevedendo quindi dei giudizi che vanno dall’‘avanzato’ a ‘in via di acquisizione’.

La ministra: adeguare la scuola

Quella introdotta dal ministero dell’Istruzione è “una svolta concreta nella valutazione delle nostre alunne e alunni. Crediamo fermamente – ha spiegato Azzolina – che la scuola, a maggior ragione ai tempi coronavirus, sia una scuola che sente la necessità di mutare, di rigenerarsi, di andare un po’ più veloce del passato e andare al passo con i tempi”.

Questa, “è una novità importante – ha aggiunto – che è stata introdotta e deve essere sostenuta con delle misure di accompagnamento delle scuole cioè azioni di formazione che puntino a valorizzare la cultura della valutazione”. Azzolina ha spiegato anche che il giudizio descrittivo al posto di quello numerico varrà già “da quest’anno”. E il giudizio descrittivo varrà per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa.

Ascani: serviva una descrizione più congrua

Sulla stessa lunghezza d’onda si è posta anche la viceministra Anna Ascani, per la quale “il giudizio descrittivo è un punto di svolta importante auspicato da gran parte della comunità scolastica, un lavoro che è stato possibile grazie alla collaborazione con il Parlamento e con il Senato”.

“Il percorso individuale delle bambine e dei bambini che poi si inserisce fattivamente nella società non si può sintetizzare in un numero ma c’è la necessità di descrivere in maniera più congrua il percorso di un alunno o di un’alunna”, ha sottolineato Ascani.

I quattro livelli di apprendimento

Qui di seguito riportiamo i nuovi quattro differenti livelli di apprendimento appena introdotti.

Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.

Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.

Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.

In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente”.

Come svolgere la nuova valutazione

I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina.

Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.

La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (Pei), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Pdp, il Piano didattico personalizzato.

Alessandro Giuliani

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