Presso la scuola primaria di Limite (FI) è partito un progetto che ha lo scopo di mettere al centro del processo formativo il corpo e le emozioni.
Lo scopo è quello di aiutare i bambini a vivere la scuola non soltanto come luogo per apprendere, ma anche per vivere ed esprimere emozioni quali rabbia, paura, tristezza, gioia e disgusto.
Il lavoro, condotto dal Dott. Andrea Guerrini, psicologo e pedagogista, è frutto di un importante progetto organizzato e strutturato con il supporto delle insegnanti della scuola primaria.
“Abbiamo cercato di intercettare i bisogni delle classi in termini di comportamenti ed atteggiamenti espressi, andando successivamente ad impostare un lavoro corporeo ed espressivo che potesse in qualche modo intervenire sulla vergogna di chi tende a chiudersi in se stesso, sull’esuberanza di chi non riesce a riconoscere i propri confini e quelli degli altri, sulla rabbia di chi non riesce a controllare le proprie reazioni emotive”, scrive Guerrini.
Il motore di tutto il lavoro corporeo è la respirazione, ovvero la consapevolezza del modo personale di inspirare ed espirare aiutando l’alunno a prendere coscienza delle proprie funzioni e a verbalizzare le tensioni, difficoltà o sensazioni esperite a livello corporeo.
Successivamente sarà proposto un lavoro dinamico che si basa sul gesto, inteso come materia prima dello psichismo e come modalità soggettiva per entrare in relazione con la realtà esterna.
Prendendo consapevolezza del modo personale di stare in piedi, di spingere, tirare a sè, sollevare, schiacciare e torcere, è possibile partire dai gesti basilari dell’alunno e aiutarlo a capire il suo modo personale di interazione con sé e gli altri. Emergeranno quindi possibili eccessi di controllo dei propri spazi e del non riconoscimento di quelli altrui o, al contrario, una eccessiva inibizione e difficoltà a prendersi i propri spazi.
Nell’uno e nell’altro caso le tecniche espressive ed emozionali aiuteranno a utilizzare gli eccessi energetici per canalizzarle in attività corporee creative, mentre per chi manifesta più inibizioni saranno proposte pratiche che consentono di gridare i propri “No” e “Sì”, riconoscere se stessi gridando “Io”, lavorare sulla capacità di protestare e confermare la propria presenza.
Dopo il lavoro corporeo sono previste pratiche di ascolto del respiro personale e del compagno, l’ascolto del gesto dell’altro e il lavoro sugli sguardi incrociando quelli dei bambini che camminano nella stanza.
Tutto si svolge passando dalla tensione al rilassamento, dal proprio spingere via (cosa allontano da me? Da cosa devo prendere le distanze?) al tirare (cosa voglio prendere per me?, cosa desidero?), dal sollevare (cosa vado a togliere per prendere il mio spazio?, Cosa sento come pesante?), al premere lateralmente (cosa devo fare per ritagliarmi i miei spazi? da cosa devo prendere le distanze?), fino ad arrivare alla conferma di sé schiacciando a terra con i piedi in segno di radicamento nel presente.
Proseguendo con le fantasie guidate e il rilassamento immaginativo, ogni bambino riporta a sé tutti i propri vissuti che potrà condividere in cerchio con i compagni verbalizzando, oppure utilizzando il disegno ed il colore come canale espressivo.
Lo scopo finale di tutto il percorso è il raggiungimento di un maggior benessere all’interno del gruppo classe riequilibrando gli eventuali eccessi o carenze energetiche e consentendo ad ognuno di manifestare in maniera efficace ed assertiva la propria presenza nel gruppo, sempre nel rispetto dei propri confini e di quelli altrui, utilizzando il canale verbale e corporeo come mezzi per esprimere le emozioni più autentiche senza inibizioni.