La Puglia è in arancione e il Presidente della Regione Michele Emiliano ribadisce la didattica a distanza a scelta delle famiglie motivando il provvedimento in ragione di una crescita dei contagi in età scolare, nella popolazione 3-13 anni.
L’ordinanza fa riferimento ai dati del Dipartimento della Salute (nota prot. 005/PROT/22/04/2021/0003298) e parla di un lieve decremento della circolazione virale, con un tasso di incidenza settimanale al 21/04 che tuttavia si mantiene a 230 casi per 100.000 abitanti; di un decremento che interessa tutte la popolazione, ma con l’eccezione delle classi di età 3-13 anni in cui si è registrato un aumento dei contagi rispetto alla precedente settimana indice di monitoraggio.
Una situazione – spiega l’ordinanza – che va letta anche alla luce dell’elevata prevalenza della Variante inglese pari al 92,9% dei campioni esaminati, la seconda più elevata tra tutte le regioni dopo la Valle d’Aosta, evidenziata nella relazione tecnica ISS con riferimento alla survey condotta in data 16 marzo 2021.
In sintesi, a fronte della prevalenza della variante inglese in Puglia e di un numero di contagi ancora in crescita tra i soggetti in età scolare, il governatore conferma l’opzione didattica della DaD a scelta delle famiglie, sebbene le disposizioni del Decreto riaperture prevedano in zona gialla e arancione che tutti gli alunni, dall’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, frequentino la scuola in presenza; e che i ragazzi delle superiori vadano a scuola in presenza almeno al 70%.
L’ordinanza specifica: occorre rinnovare le disposizioni dell’Ordinanza regionale n.102/2021 e, quindi, consentire alle famiglie di richiedere la didattica digitale integrata in alternativa alla didattica in presenza, risultando tale misura, in un frangente così particolare ed eccezionale, adeguata e proporzionale al rischio che si intende fronteggiare, nonché idonea ad operare un delicato bilanciamento tra diritto alla salute individuale e collettiva e diritto allo studio, anche in forza del principio di precauzione.
Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni.
Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di conseguenza, devono garantire, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le adeguate condizioni utili a consentire una idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata.
Ecco cosa dispone esattamente l’ordinanza:
Con decorrenza dal 26 aprile 2021 e sino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, l’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado si svolge in applicazione dell’articolo 3 del decreto-legge 22 aprile 2021 n.52 (Disposizioni urgenti per le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e per l’istruzione superiore). In applicazione della possibilità di deroga prevista nella seconda parte del comma 1 dell’articolo 3 del decreto-legge 22 aprile 2021 n.52, le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza.
L’ORDINANZA N. 121 DEL 23 APRILE
Le disposizioni del Ministero della Salute
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 23 aprile 2021, ha firmato nuove Ordinanze che entreranno in vigore a partire da lunedì 26 aprile.
La prima Ordinanza rinnova la permanenza in zona rossa della Regione Sardegna. La seconda dispone il passaggio in zona arancione per le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. La terza dispone il passaggio in zona gialla di tutte le altre Regioni. I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 26 aprile 2021 è la seguente:
- zona rossa: Sardegna
- zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta
- zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto
- zona bianca: (nessuna regione)