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Scuola, ritrovati e reintegrati i 13,1 milioni di euro rubati al Mpi

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Grazie al tempestivo intervento di tutte le Amministrazioni interessate e alle indagini condotte dagli agenti della polizia postale, l’ingente “malloppo” è stato bloccato in tempo nella National Banck of Egypt del Cairo. Il Ministero ha tirato un sospiro di sollievo ma ha dovuto prendere coscienza della totale insicurezza dei conti postali. Rammarico e anche rabbia per la beffa e per la quasi certezza, secondo gli inquirenti, della presenza della ’ndrangheta in tutta l’operazione.  
Da alcune indiscrezioni sarebbero forse in cinque i sospettati e tra questi una talpa al Ministero e una anche alle Poste. Fra di loro potrebbe esserci chi ha fornito le chiavi d’accesso al conto. Sullo sviluppo delle indagini gli inquirenti mantengono massimo riserbo.

In breve: il Ministero aveva aperto un Banco Posta e versato gli oltre 13 milioni di euro per i bonus alle famiglie. A seguito di una normale azione di controllo alcuni funzionari, per verificare l’accantonamento dei fondi stanziati dal Ministero dell’economia, si sono accorti del buco.
Il ministro Fioroni ha inoltrato denunzia il 16 gennaio (la notizia, però, è trapelata solo l’11 marzo) ma contemporaneamente ha rivolto eventuali richieste di rimborso alle Poste Italiane contestando la scarsa sicurezza del suo conto Impresa.