Con la riforma introdotta dal decreto 36 del 30 aprile 2022 e le successive modifiche apportate all’articolo 44, il percorso per diventare docente di scuola secondaria di primo e secondo grado prevede una serie di passaggi che vanno a modificare il decreto 59 del 2017 in tutto il suo impianto.
Come primo momento la normativa introduce un percorso universitario volto a far acquisire l’abilitazione ai docenti di posto comune e agli insegnanti tecnico pratici, con l’intento di promuovere e sviluppare nei docenti una preparazione di base volta a garantire una scuola inclusiva e partecipata.
Oltre che sulle competenze disciplinari culturali, pedagogiche, psicopedagogiche, didattiche e metodologiche, la preparazione dei docenti curriculari sarà centrata sulla competenza che deve possedere un docente nell’esercizio della sua professione le cui caratteristiche fondamentali sono di carattere relazionale, orientative valutative organizzative, didattiche e tecnologiche oltre che giuridiche.
In una scuola come comunità educante diventa necessario e opportuno che il docente sappia svolgere con consapevolezza i compiti a lui delegati al fine di promuovere da un lato la gestione di una scuola come organizzazione complessa e dall’altro sappia progettare attività adeguati alle capacità e ai talenti degli studenti avendo di mira una formazione critica e consapevole.
Il suddetto percorso, organizzato e realizzato per classi di concorso con il carattere dell’obbligatorietà è svolto interamente in presenza, specie le attività di tirocinio e di laboratorio, mentre fino al 20% del totale delle attività possono essere svolte con modalità telematica.
Il costo per il percorso universitario e gli esami finali per conseguire l’abilitazione all’insegnamento sarà a carico dei partecipanti il cui costo sarà definito in seguito.
Possono accedere al percorso universitario gli aspiranti docenti in possesso di:
alla conclusione del percorso universitario gli aspiranti docenti saranno sottoposti alle seguenti prove al fine di accertare le competenze professionali acquisite:
le suddette prove saranno valutate da una commissione formata da un membro dell’ufficio scolastico regionale, un membro esterno esperto di formazione nelle materie inerenti al percorso abilitante e il tutor che ha seguito il docente durante il tirocinio.
Il conseguimento dell’abilitazione, la cui durata è illimitata, non costituisce titolo d’idoneità e non da alcun diritto al reclutamento in ruolo fuori dalle procedure concorsuali.
superato il percorso di formazione universitario e conseguita l’abilitazione, i docenti possono partecipare al concorso pubblico nazionale su base regionale al fine di coprire i posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia.
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