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Scuola senza voti con periodo unico e un’aula per materia: l’esperimento per motivare gli alunni verso la conoscenza

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Una scuola di Grosseto ha deciso di adottare un nuovo sistema che non prevede voti e verifiche intermedie ma solo a fine anno. Inoltre, l’anno scolastico non viene più spezzato in trimestri o quadrimestri, ma d’ora in poi entrerà in vigore il “periodo unico”.

L’obiettivo

Come riporta La Nazione, si tratta di un sistema sperimentale deciso dal collegio dei docenti. “L’obiettivo è quello di favorire un approccio meno impattante del momento valutativo, evitando anche che le verifiche (e spesso il conseguente impegno delle studentesse e degli studenti) si concentrino nell’imminenza della chiusura del periodo valutativo (trimestre o quadrimestre)”, ha detto il dirigente scolastico.

“Il periodo unico – ha spiegato ancora il preside – consente una migliore e più distesa calendarizzazione delle interrogazioni e dei compiti in classe da parte dei docenti e uno studio più disteso e costante da parte degli studenti. Dopo l’adozione dallo scorso anno scolastico del progetto Aldi che prevede un’organizzazione con gli studenti che si muovono fra le classi in base all’orario delle lezioni e raggiungono i docenti nelle aule della materia, allestite in base alla disciplina di insegnamento, l’adozione del periodo unico, è un altro importante tassello nel processo di cambiamento che l’Istituto ha intrapreso negli ultimi anni”.

“Il Collegio dei docenti ha voluto porre la propria ulteriore attenzione al benessere delle studentesse e degli studenti: ansia e stress non favoriscono gli apprendimenti. L’intento è quello di ’recuperare’ la motivazione verso la conoscenza (e non al ’voto’) e dunque il senso vero e profondo dell’apprendimento”, ha concluso.

Scuola senza voti, gli esperimenti

La scuola senza voti sta prendendo piede in Italia? Facciamo il punto. Sono diverse le scuole che hanno cominciato con l’abolizione della suddivisione in quadrimestri e pubblicando i voti solo alla fine dell’anno. Attualmente, sono meno di 100 docenti provenienti da 30 scuole di diverse regioni, che stanno mettendo in pratica l’innovazione, che per molti è una vera e propria rivoluzione educativa.

Mentre in Italia il voto resta il principale strumento di valutazione per gli studenti, in altri Paesi si sta facendo largo la “scuola senza voti”.

In Finlandia non ci sono più né voti né bocciature: fino ai 13 anni gli studenti non hanno voti, né possono essere bocciati. Il sistema scolastico è basato sul benessere mentale e fisico degli apprendenti, esami e prove sono in secondo piano. Per chi non raggiunge le competenze richieste, sono previste forme di supporto individuale. 

In Finlandia sono obbligatorie pause di 15 minuti tra le lezioni, e gli spazi sono organizzati per indurre gli studenti a concentrarsi. I compiti vengono svolti a scuola, mentre il tempo extrascolastico è dedicato allo sport e ad altre attività ricreative. 

Laura Bombaci

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