Nella sua risposta alla mia lettera sulla scuola senza voti Reginaldo Palermo centra il problema: fare in modo che un discente apprenda per il puro piacere di apprendere, un piacere fine a se stesso, a prescindere dalla gratificazione del voto.
Impresa assai difficile, perché nella vita moltissimo di quello che facciamo è finalizzato a qualcos’altro.
Non si dice forse che “neanche il cane muove la coda per niente”? E difatti – il Sig. Palermo dovrà darmene atto – sono ben pochi gli studenti che studiano solo per la soddisfazione di apprendere.
Per me – come per altri – il conseguimento di un bel voto è sempre stato una molla fortissima. E’ stata la motivazione che mi spingeva a rimanere a casa a studiare invece di uscire ed andare a divertirmi. Una cosa simile succede nel mondo del lavoro: se sono pagato bene rendo al meglio delle mie possibilità, ma se mi pagano una miseria è chiaro che agisco senza convinzione e quindi il risultato del mio lavoro non potrà essere esaltante.
Morale: in teoria posso anche concordare con quanto scritto da Palermo, ma la pratica – prima da studente e poi da insegnante – mi ha insegnato che molto spesso e molto volentieri la realtà è diversa.
Daniele Orla
L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…
La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…
In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…
Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…
Con la DGR n. 1189 del 15/10/2024 sono stati approvati l'Avviso e la Direttiva per la…
Oggi, 22 novembre, si celebra la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. Il Dossier scuola,…