L’affermazione “la scuola senza voti numerici piace sempre più” è fatta sulla base di quale indagine? A CHI piace di più? Perché nel confronto con TUTTI i miei colleghi delle medie e con insegnanti anche di elementari, superiori e università, non ho ancora trovato nessuno concorde con questa idea, la ritengono tutti un’assurdità che aumenterà la già grande ignoranza esistente nella popolazione giovanile.
“Mettere al centro ogni studente”, mantra ripetuto da molti anni dagli psicopedagogisti e dal Ministero, richiederebbe come minimo classi di non oltre 15 alunni e/o la compresenza COSTANTE di un altro insegnante nella classe, in modo da venire incontro sia a chi rimane indietro sia alle eccellenze, cosa che è impossibile da fare, quindi piantatela di teorizzare la didattica individualizzata e personalizzata, per un docente solo con 20-25 ragazzi da fare è IMPOSSIBILE, cari miei teorici della scuola che in una classe evidentemente a insegnare non ci siete mai entrati. E garantisco che io ci provo ogni singolo giorno a farlo, con sforzi disumani.
“una scuola attenta ai bisogni e sogni”, ma senza conoscenze come fanno a realizzare questi bisogni e sogni? Come si costruisce un palazzo senza conoscere le leggi della fisica e i calcoli matematici che stanno dietro a una struttura portante? Come si può esercitare la professione medica senza le nozioni di biologia? Ecc
si carica il docente dell’impresa di trasformare un demotivato in attento, ma se il ragazzo non ha intenzione di studiare (per mille ragioni, da problemi familiari a semplice fagnaneria perchè “è più divertente passare il pomeriggio su tiktok anziché studiare tanto non mi bocciano”) il docente che può farci? La smettete di togliere ogni responsabilità ai ragazzi?
Una scala di sole 4 valutazioni (DAIE, che sembra un’esclamazione su cui non mi soffermo…) non permetterà di far comprendere le sfumature che occorre comprendere tra, ad esempio, uno che ha studiato tutto a memoria e uno che ha studiato e compreso. Stesso discorso per la scala di valutazione che adesso c’è alle elementari, quella sì che è TREMENDAMENTE DEMOTIVANTE per i bambini che vorrebbero avere 10. Già una scala da 4 a 10 non è matematicamente corretta e non permette di far la differenza tra chi consegna in bianco, cioè neanche ci prova, a chi ci prova e sbaglia tutto.
“verranno invitati in classe esperti”… quanto a lungo e con quale frequenza gente che lavora potrà venire nelle classi a parlare? Io già ci provo a invitare professionisti ed è sempre una faticaccia, dubito che ci saranno le code di imprenditori che verranno a parlare in TUTTE le scuole per “fornire un’infinità di stimoli” agli studenti
l’esperienza di togliere la bocciatura, togliere il voto di condotta, togliere tutti i voti nelle elementari è già in essere da molti anni ormai e i risultati ben si vedono: metà bambini delle classi sono ANALFABETI FUNZIONALI, non capiscono ciò che leggono, tre quarti della classe NON HA UN METODO DI STUDIO, gli insegnanti di matematica e italiano devono ripartire da zero come se non avessero fatto queste materie alle elementari e non hanno nemmeno più capacità manuali come usare una forbice o un righello correttamente, quindi IL METODO NON FUNZIONA, è già evidente, che senso ha ampliarlo agli altri ordini? Andrebbe tolto alle elementari, non messo alle medie e superiori.
Queste le riflessioni di un’insegnante che ci tiene veramente alla crescita culturale dei ragazzi, ma vede da un lato molte famiglie che non si curano che i figli raggiungano o meno dei risultati, e dall’altro una politica volta a togliere mezzi e risorse alle scuole, tra questi anche una valutazione sensata.