Continua il dibattito proposito della possibilità di valutare gli studenti con metodi alternativi ai voti numerici. Da quando un’intera sezione del liceo Morgagni di Roma ha avviato una sperimentazione. Prima della loro pubblicazione le valutazioni vengono discusse in classe: i docenti non si limitano quindi ad assegnare un numero o una dicitura ma si impegnano a spiegare agli alunni il motivo della valutazione, offrendo loro spunti per rifletterci e per migliorare, con la collaborazione dei compagni.
In un altro istituto, paritario, tutto ciò è realtà da tempo. La scuola primaria e secondaria di primo grado Don Oreste Benzi di Forlì, ha avviato un esperimento simile già nel 2017. Qui si è scelto di utilizzare il metodo di valutazione dialogico, che non si basa sulla misurazione ma sulla valorizzazione, accostato a quello dell’autovalutazione, che aiuta gli studenti a maturare la consapevolezza di sé e del proprio operato.
Gli studenti si autovalutano ogni giorno, in attesa delle lettere personali che a fine quadrimestre ricevono dagli insegnanti. Ai genitori va comunque la classica pagella: la scuola però suggerisce di non mostrarla ai figli, ma di
utilizzarla come uno strumento indicativo per eventualmente valutare, insieme agli insegnanti, un’azione mirata di supporto.
“Solo se i bambini e i ragazzi si sentono davvero accolti, con i loro talenti e i loro errori, ed incoraggiati a dare il meglio di sé, è possibile per loro vivere la scuola come un luogo amico e gli insegnanti come alleati. E, quindi, diventare davvero grandi”, si legge in un comunicato stampa diffuso dalla scuola.
L’istituto, nel commentare le ultime dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara proposito dell’umiliazione come strumento di crescita e dell’importanza della valorizzazione delle eccellenze, si sente di dire che ogni studente deve essere “accolto con i suoi talenti ma soprattutto accompagnato a comprendere i suoi errori, per non ripeterli in futuro”.
Sulla questione della valutazione è intervenuta anche la nostra testata giornalistica che con un sondaggio ha chiesto ai protagonisti del mondo della scuola il loro parare.
Il mondo della scuola è favorevole o contrario al giudizio descrittivo al posto del voto numerico alla secondaria? Come spesso accade nell’ambito dell’Istruzione, anche questo argomento si rivela divisivo, perché in base ad nostro sondaggio (al quale hanno risposto mille lettori) due docenti su tre si dicono contrari, mentre otto studenti, al contrario, si esprimono in modo favorevole.
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