Con la speranza che la lunga pandemia sia veramente ormai alle spalle si torna dal 1° aprile alla didattica sempre in presenza senza più l’opzione DAD. Si può tornare a parlare finalmente, di innovazione nella scuola, come farla evolvere e su quali aspetti lavorare maggiormente. Esistono tante realtà che già da tempo sono attive nel processo di innovazione della scuola. Uno di questi è senz’altro il progetto “scuola senza zaino”, un modello didattico alternativo basato sull’adozione di una cartellina leggera al posto dello zaino, area digitale condivisa, altro materiale al posto dei libri di testo.
Il progetto “Senza Zaino” è nato in Toscana, per poi diffondersi nel resto d’Italia. E proprio in Toscana ed in particolare a Firenze è stato celebrato qualche giorno fa il racconto di questo caso di successo con una diretta da Palazzo Strozzi Sacrati sede della Presidenza della Giunta Regionale in un evento in presenza trasmesso anche in diretta on line.
Il progetto “Senza Zaino” è un “progetto virtuoso e una scommessa riuscita”, afferma l’assessore all’Istruzione della Toscana Nardini durante il suo intervento, confermando che la Regione crede molto in questo nuovo modello di scuola dove le classi diventano laboratori e i banchi monoposto si sostituiscono a isole ed ampi tavoli di lavoro, dove arredi e spazi diventano un tutt’uno con la didattica, dove si va a casa ‘leggeri senza zaino sulle spalle e dove la scuola è una comunità che dialoga all’interno e con il territorio, dove certo si studia (stimolando il senso di responsabilità di ciascuno) ma si prova a farlo anche divertendosi, tutti insieme e senza che qualcuno rimanga indietro.(fonte Giglio News).
Dopo il periodo caratterizzato dalla pandemia, dove i problemi erano legati al corretto funzionamento della didattica a distanza, adesso è anche giusto tornare a parlare di sviluppo della scuola, di prospettive, di futuro, di evoluzione e trasformazione della didattica a 360 gradi senza perdere di vista l’esperienza appena passata.
“Il modello “Senza Zaino”, a partire dal concetto di ambiente di apprendimento ha contributo a far evolvere la scuola italiana: anche le scuole che non fanno parte di questa rete.
Oggi, il modello scuola “Senza Zaino”, raccoglie in tutta Italia 684 scuole riunite in 308 istituti.
Il modello si basa su 5 elementi fondamentali. Il primo è quello di Organizzare gli spazi, dando spazio al confort, al senso estetico alla vivibilità e al rispetto dell’ambiente; dotarsi inoltre di strumenti e tecnologie didattiche che possono favorire la conquista dell’autonomia e il rinforzo del senso di responsabilità. Il secondo passo è organizzare e gestire la classe, differenziando l’insegnamento. Terzo aspetto è quello di Progettare, valutare e organizzare le attività didattiche, sviluppare i saperi e la cultura. Il quarto tratto caratterizzante il modello è quello du Gestire la scuola come rete di comunità in un istituto infine, coinvolgere i genitori, aprirsi al territorio come scuola aperta e allargata.
Il modello didattico prevede dunque una classe divisa in aree di lavoro, in particolare è presente l’area tavoli, l’area laboratori e quella del lavoro individuale. È previsto inoltre il luogo di incontri di gruppo, l’agorà, unico caso in cui il docente si pone frontalmente rispetto gli alunni. Nelle scuole “senza zaino” si cerca di individuare e coltivare talenti per cui non tutti fanno la stessa cosa ma è data la possibilità di scegliere l’attività. Ai voti si predilige l’incoraggiamento personale, un insegnante-allenatore che supporta e motiva i suoi atleti-alunni
Una scuola “senza zaino” non solo è un alleggerimento dal punto di vista fisico, ma è anche un modo per alleggerire la vita scolastica degli alunni in un ambiente di apprendimento nuovo.
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