Mentre il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) si dice preoccupato dal ritorno in classe a settembre 2021, il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso rassicura: “Il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione centinaia di milioni di euro per aumentare la sicurezza all’interno degli istituti, grazie all’installazione di dispositivi di aerazione, ventilazione meccanica e sanificazione“.
Una questione, quella dei sistemi di aerazione e ventilazione, che era stato il tallone d’Achille dell’era Azzolina, quell’aspetto del protocollo di sicurezza per il rientro in classe su cui non si era lavorato abbastanza, anche secondo il responsabile scuola della Lega, Mario Pittoni.
Oggi, non a caso, Rossano Sasso (Lega), ritorna su un cavallo di battaglia di Pittoni, assicurando che gli interventi economici del Ministero non tralasceranno il nodo del ricambio d’aria, che non può essere affidato solo a una finestra aperta.
Ma non è l’unico tema di cui in queste ore ha riferito il sottosegretario: “Si stanno affrontando i nodi della stabilizzazione degli insegnanti precari e del sovraffollamento delle classi, ma sul piano sanitario sono ancora troppe le incertezze che circondano la ripresa della didattica a settembre”, dichiara.
E ancora: “Limitarsi a dire che l’avvio dell’anno scolastico sarà con mascherine e distanziamento, quindi esattamente come nel 2020, non è sufficiente. Ci sono altre questioni fondamentali che possono incidere a fondo su come si tornerà in classe e su cui chiediamo chiarezza alle autorità sanitarie e al Comitato Tecnico Scientifico: ad esempio il tema del monitoraggio e del tracciamento del virus“.
Quasi surreale, ma le dichiarazioni di questo luglio 2021 sembrano essere le stesse di un anno fa, quando a ridosso della riapertura delle scuole si parlava di tamponi, trasporti, vaccinazione e si iniziava a programmare la DaD, specie per gli alunni delle superiori.
Dichiara sempre il sottosegretario: “I tamponi salivari, ideali soprattutto per i più piccoli data la loro scarsa invasività, sono stati autorizzati dopo una lunga fase di attesa, ma poi si è lasciato che le amministrazioni locali procedessero in ordine sparso senza indicazioni precise. Bisogna necessariamente completare la vaccinazione del personale della scuola – sottolinea Sasso – e c’è da definire uno dei nodi più delicati in assoluto, quello dei trasporti. Ci vuole un cambio di passo perché il tempo stringe e farsi trovare impreparati all’appuntamento con il ritorno in classe sarebbe imperdonabile”.
Il riferimento alla necessità di completare la vaccinazione docenti è chiaramente legato ai numeri alti dei non vaccinati, su cui lo stesso commissario per l’emergenza Figliuolo sta lavorando, per smorzare quel clima di sfiducia probabilmente iniziato con le sempre differenti disposizioni su AstraZeneca.
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