Fioccano i disagi a scuola. A causa del caro energia, che sta facendo lievitare i costi per il riscaldamento, un liceo di Vimercate, in provincia di Monza, ha deciso di chiudere il sabato, passando alla settimana corta. Un istituto di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, invece, non ha pagato le bollette della luce lasciando l’edificio al buio per giorni, ragione per cui molti alunni non stanno potendo frequentare regolarmente le lezioni.
Per ovviare al caro energia, soprattutto in vista della stagione invernale, sono state proposte varie strade da percorrere, dalla settimana corta a scuola, con lezioni dal lunedì al venerdì, alla Dad attivata almeno un giorno a settimana. Dopo l’istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo anche il liceo scientifico Antonio Banfi di Vimercate adotterà la settimana corta.
Come riporta Il Corriere della Sera, gli studenti della scuola andranno a lezione cinque giorni su sette. Ciò è stato deliberato dal consiglio d’istituto, al termine di una riunione tenutasi venerdì scorso. Il motivo? Il caro energia e i costi dell’impianto di riscaldamento.
La situazione del Liceo Banfi è particolare: il suo impianto di riscaldamento serve anche le altre tre scuole dell’istituto omnicomprensivo in cui il liceo è inserito, ovvero Einstein, Floriani e Vanoni. Gli altri istituti, però, sono già chiusi il sabato, come da programma scolastico. Il riscaldamento, anche se in funzione per le esigenze di una sola scuola, lavora però comunque a pieno regime. E questo è uno spreco che non è sopportabile per “senso di responsabilità”, per usare le parole della dirigente scolastica Daniela Canavero.
Da parte della dirigenza è stato espresso l’auspicio che “venga adeguato l’impianto di riscaldamento”. Critico il politico Roberto Rampi, vimercatese, senatore uscente: “A pagare sono sempre i ragazzi”.
In una scuola primaria rientrante nell’istituto comprensivo Militi, a Barcellona Pozzo di Gotto, non c’è luce, secondo quanto riporta Il Quotidiano di Sicilia. Il motivo è paradossale: le bollette della luce non sono state pagate. Ciò a causa di un incredibile rimpallo di responsabilità tra la cooperativa che per oltre un trentennio ha gestito l’immobile e il Comune. Non si tratta, quindi, in questo caso, di un problema legato al caro bollette.
I genitori degli alunni hanno deciso di protestare contro il disservizio, evitando di accompagnare i propri figli a scuola a causa dell’impossibilità degli stessi di svolgere le attività in presenza.
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