Home I lettori ci scrivono Scuola superiore, anche qui esistono i docenti ingabbiati

Scuola superiore, anche qui esistono i docenti ingabbiati

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Sarebbe il caso di sottolineare l’esistenza anche nella Scuola Secondaria di Ssecondo Grado (la scuola superiore x intenderci) dei Docenti Ingabbiati, e non soltanto dunque nella primaria o nell’infanzia.

Una correzione necessaria al fine di una possibile futura trattativa per questa realtà della Scuola, non inserita o meglio affatto considerata al tavolo delle trattative sul salva precari.

Chi scrive è parte attiva di questo folto gruppo non affatto considerato, e come me tanti che si sono imboccate le maniche per prepararsi ad insegnare su discipline talvolta lontane dagli studi acquisiti.

Molti di noi sono o ITP (laureati in altre discipline e non mai abilitati negli anni, in quanto loro negata la partecipazione ad ogni percorso a tal guisa), o sul sostegno, e spesso per scelta o per opportunità, o direi meglio di sopravvivenza alla sopravvivenza.

Al pari, e quindi senza nulla togliere ai colleghi precari, ci siamo anche noi, e da molti anni. E di sacrifici e di lotte e di ingratitudine Politica e non soltanto ne siamo stati e lo siamo ancora “vittime” non mai comunque rassegnate: siamo di ruolo. Come se questo deve renderci rassegnati e soddisfatti: scusate se abbiamo sudato, pardon studiato e lavorato sodo… .

Vorrei che i siti di indirizzo e i Sindacati e tutto il mondo dei media e dei social siano attenti anche alla nostra figura, o realtà, che comunque serve e porta avanti la Scuola Italiana, e che nella o per la formazione non ha mai trovato intervallo, visto appunto il dovere di coscienza in primis, e per cui ogni giorno è una ricerca e un impegno alla conoscenza, all’informazione, atte per quelle linee guida che la Scuola oggi chiama: apprendimenti e competenze. Specie x quelle discipline di indirizzo che oggi più che mai sono sempre più in cammino per tenere il passo alle novità nel settore della tecnologia.

Che anche il MIUR sia attento a noi. Anche noi siamo un bacino elettorale.

Mario Santoro