L’alimentazione nella scuola, implica il richiamo ai temi connessi alla salute e alla sicurezza: da una parte la qualità nutrizionale degli alimenti, dall’altra le problematiche connesse ai soggetti interni e/o esterni alla scuola per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari, dalla raccolta del prodotto, fino alla somministrazione al consumatore.
Essenziali sono le condizioni ambientali dei luoghi dove vengono conservati e somministrati i cibi ed i rischi connessi alle patologie dei nostri alunni.
La distribuzione e il consumo collettivo di alimenti all’interno delle classi richiama tre gravi problematiche:
– il forte aumento di casi di bambini allergici o intolleranti a sostanze presenti negli alimenti;
– la difficoltà di garantire sicurezza e salubrità di alimenti prodotti in ambienti casalinghi;
– la difficoltà oggettiva di diversificare nella classe la distribuzione di alimenti (anche di provenienza certa) in base alle allergie e/o intolleranze di ciascun alunno.
Divieti, divieti e ancora divieti. La normativa ministeriale in ambito scolastico è sempre più stringente.
Mercoledì è esploso il caso della Ragusa Moleti di Palermo con il dirigente scolastico che ha prontamente rimosso le immagini sacre dai corridoi dall’edificio e addirittura dal suo ufficio, vietando anche le preghiere prima della consumazione della merenda.
Un’altra storia proviene dalla Sicilia, questa volta da Valverde in provincia di Catania ed è segnalata da La Sicilia.
Le mamme dell’Istituto comprensivo Allegra sono sul piede di guerra perché sono vietate le feste di compleanno durante le ore di lezioni. Niente torte, nessuna differenza se confezionate o fatte in casa. Nessuna festicciola durante le ore di lezione o durante la ricreazione. In questo caso la dirigente scolastica, Laura D’Agata, non fa altro che rispettare una circolare ministeriale che vieta ai bambini di portare la merenda casalinga, ma anche di condividere il cibo portato da casa con gli altri compagni.
Il bambino, infatti, può portare in classe la merenda fatta dalla mamma, ma può mangiarla da sola. I genitori non ci stanno e chiedono spiegazioni: “Nessuno si è mai sentito male per le feste dei nostri bambini o le ciambelle realizzate durante Natale o Pasqua. Come togliere ai bambini la soddisfazione di festeggiare insieme, sono momenti importante, di condivisione”.
La dirigente scolastica comprende le ragioni dei genitori, ma ribadisce che la sua priorità è quella di tutelare la sicurezza degli iscritti. Nello scorso febbraio, infatti, sul suo tavolo arrivò una diffida di una docente la quale chiedeva di non far entrare più cibo a scuola privo di certificazione.
D’Agata, però, lascia un piccolo spazio: “Sì alle feste, ma i cibi devono essere controllati” visto che il numero delle allergie e delle intolleranze è aumentato vertiginosamente. I docenti, però, non gradiscono questa soluzione dal momento che rischiano anche una denuncia in caso di cibo contaminato. Nei prossimi giorni ci sarà un tavolo tecnico all’Asp.
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