Oggi i nuovi dati della cabina di regia dovrebbero ridefinire i colori del Paese. Attualmente, le disposizioni del ministro della salute Roberto Speranza compongono il quadro come segue:
area rossa: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Val d’Aosta
area arancione: tutte le altre.
Un assetto che vede l’Italia divisa in due, metà arancione, metà rossa. Ma la Lombardia e il Piemonte sperano di uscire dalla fascia più restrittiva, così da riportare in classe anche i ragazzi dalla seconda media in su. Dovrebbero tornare in arancione anche l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Toscana, ma dipenderà dalla situazione delle strutture sanitarie. In altre parole, la maggioranza del Paese dovrebbe riportare in classe i suoi alunni. In zona rossa resterebbero poche regioni.
Ricordiamo che in zona arancione tutti gli alunni vanno in presenza, nelle scuole di ogni ordine e grado, sebbene con quote di DaD (tra il 25% e il 50%) per le superiori. Tuttavia, in quei territori dove si rilevassero dei focolai da Covid-19 o nelle zone in cui si dovessero riscontrare più di 250 positivi ogni 100 mila abitanti per una settimana, si dispone l’applicazione di misure da zona rossa a prescindere dal colore della regione.
Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana: “I numeri che stiamo valutando ed elaborando da mandare alla cabina di regia a Roma vanno in questa direzione – ha detto- l’indice di incidenza, l’Rt e la pressione sugli ospedali sono in lento ma graduale miglioramento. Quindi potremmo essere inseriti nella zona arancione”. La Lombardia ha chiuso la giornata di ieri con 2.537 nuovi casi positivi e 130 morti.
Come accennavamo in apertura, punta all’arancione anche il Piemonte. “Siamo fiduciosi”, ha detto il governatore Alberto Cirio, sottolineando che la stima dell’indice Rt è sotto 1 e che i contagi sono in calo, secondo i dati del pre report settimanale sull’andamento dell’epidemia da Covid 19. I dati preliminari trasmessi definiscono un’incidenza inferiore 250 casi ogni 100.000 abitanti.
Poco cambierebbe in fatto di scuola se anche la regione Puglia dovesse passare in arancione, dato che il governatore Michele Emiliano, come ha fatto anche in passato, ha disposto dalla primaria in poi, la DaD scelta delle famiglie, con un’apposita ordinanza valida fino al 30 aprile. L’ordinanza – chiarisce il governatore – “consente alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata“.
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