E in più precisa che “in data 17 giugno è stato imposto dalla Polizia Postale, incaricata dal Tribunale di Milano, un ‘decreto di sequestro preventivo'” per una singola pagina, “prontamente modificata secondo le indicazioni ratificate ufficialmente”.
Foto all’esame – “Nell’articolo contestato – prosegue ScuolaZoo – il testo è stato definito fuorviante in quanto poteva lasciare intendere agli studenti di poter fotografare le prove d’esame. ScuolaZoo sottolinea che il post modificato è una singola pagina sui 9.000.000 di pagine viste nel mese di maggio”.
“Nessun’altra disposizione è pervenuta né ai Fondatori di ScuolaZoo né ai collaboratori – conclude la nota – che, come ogni anno, continuano ad accompagnare i maturandi in questo percorso di crescita, con l’entusiasmo che da sempre contraddistingue la community”.
WeChat – In mattinata, era circolata la notizia di una denuncia da parte della Polizia postale, che in questi giorni ha svolto un serrato monitoraggio della Rete e in particolare dei siti specializzati sulla scuola. Questo perché sembrava che si potesse mandare una foto della traccia del tema per ottenere online su WeChat l’elaborato svolto.
Con lo slogan ‘Maturando disperato? Ti aiuta ScuolaZoo con l’account di WeChat’, infatti, il sito pubblicizzava un servizio di aiuto nello svolgimento degli esami attraverso l’applicazione e lo smartphone.