Scuole a corto di fondi, sono migliaia i supplenti che passeranno il Natale senza stipendio
La scelta dei supplenti da pagare tramite la sorte. Stavolta a rendersi protagonista dell’opinabile sistema selettivo, per assegnare lo stipendio di novembre, è stato il dirigente di un istituto comprensivo di Prato, l’Iva Pacetti (come da questa redazione riportato in un precedente articolo): il ds, si legge nella cronaca del ‘Tirreno’, aveva a disposizione solo cinquemila euro. Un cifra molto più bassa di quella necessaria per pagare tutti i supplenti nominati dell’istituto toscano, comprendente una scuola dell’infanzia e una primaria. Il capo d’istituto non sapeva come fare: a fronte dei 18 precari (insegnanti e personale Ata) che hanno svolto supplenze brevi, ha così deciso di sorteggiare i cinque ‘fortunati’: quattro insegnanti e un assistente amministrativo.
La motivazione del mancato accreditamento degli stipendi sarebbe dovuta alla non completa emissione speciale accessori dicembre 2013” da parte del Ministero dell’Economia e Finanze sul ‘Sicoge’, il Sistema informatico di contabilità e gestione economica. E ciò malgrado l’emissione speciale, di diversi milioni di euro ma evidentemente insufficiente, avvenuta nelle ultime settimane
Secondo la Uil Scuola, riferisce il quotidiano, non si tratterebbe di un caso isolato perché altri istituti comprensivi e superiori avrebbe esaurito i fondi del Mef da cui dipende il pagamento degli stipendi dei precari per le supplenze brevi. Gli insegnanti di ruolo vengono invece pagati dal Miur, così come i supplenti annuali. Un episodio analogo era già avvenuto nell’aprile scorso sempre in Toscana, a Grosseto, nel liceo linguistico Rosmini: in quell’occasione intervenne la Regione Toscana che anticipò i soldi per i precari.
Il fenomeno, tuttavia, sarebbe tutt’altro che isolato. Nella stessa giornata della pubblicazione della notizia della decisione del ds del Pacetti di Prato di ricorrere al sorteggio per decidere i docenti da pagare, l’Anief ha reso pubblico un duro comunicato in cui sostiene che sarebbero migliaia, nel territorio nazionale, i docenti e Ata precari in questa situazione. E per i quali si prospetta “un Natale davvero magro”. Il sindacato autonomo ricorda che “dopo aver corrisposto, seppure con ritardo, le due mensilità di inizio d’anno scolastico, il Miur sta di nuovo ritardando sine die il diritto la retribuzione” dei “dipendenti più deboli: i supplenti ‘brevi’. L’Anief ha anche predisposto un modello di diffida e messa in mora che il personale interessato potrà direttamente inviare, con urgenza, alla Ragioneria territoriale di competenza (ufficio pagatore della provincia in cui si svolge o si è svolto il servizio) e alla scuola di servizio.