Il freddo continua a creare disagi in tutta Italia, ma sta colpendo duramente molte scuole, che stanno mostrando problemi di sicurezza ed efficienza generando chiusure ed uscite anticipate.
Stamattina, al Vittorio Emanuele di Bergamo, i 1.250 studenti sono stati rimandati a casa per il troppo freddo. Nonostante i tecnici siano stati avvertiti alle 7 e venti minuti dopo la caldaia era già riparata, i locali erano comunque troppo freddi e la scuola, in accordo con la Provincia, ha deciso di mandare a casa gli studenti.
Il freddo colpisce anche le scuole pisane. “Stamani, spiega una nota del Comune, in tre edifici scolastici, nonostante i controlli effettuati nei giorni scorsi, si sono verificati blocchi alle caldaie”, riporta ANSA.
Nonostante il danno riparato, molti genitori hanno preferito andare a scuola a riprendere i loro figli, mentre i tecnici, che avevano già visionato l’impianto sabato, hanno provato a comprendere le cause del blocco.
Anche a Roma le temperature rigide hanno mandato in tilt l’impianto caldaia provocandone il blocco e lasciando gli istituti Malpighi e Ceccherelli congelati.
E a Pomezia la preside dell’istituto Pascal, Laura Virli, denuncia: “il termometro a scuola è fermo a 7 gradi da stamane con i riscaldamenti che sono stati spenti a mezzogiorno. I ragazzi sono congelati, molti maggiorenni sono usciti prima per il freddo. E’ una cosa scandalosa non si può risparmiare sui riscaldamenti”.
Anche Anp ha richiamato l’attenzione su questi episodi, specie quest’ultimo dell’Istituto Pascal che nonostante le temperature polari, ha spento i termosifoni a mezzogiorno, lasciando i ragazzi in balia del freddo per risparmiare sulla bolletta.
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