È ora di ripensare il sistema educativo. Come fare? Attraverso le buone pratiche di scuole, docenti e terzo settore che intendono rispondere alle esigenze dei nostri tempi attraverso l’innovazione sociale.
Le sfide significative dovute ai cambiamenti repentini degli ultimi anni, accentuati dalla crisi sanitaria, hanno portato a un aumento del burnout tra gli insegnanti, a pratiche burocratiche che ostacolano la visione dei dirigenti, a problemi emotivi e sociali tra gli studenti e a difficoltà da parte delle famiglie nel supportare l’istruzione a distanza.
Per questo motivo Ashoka Italia insieme a 17 partner e sostenitori (tra i quali: INDIRE, Fondazione Mondo Digitale, Teach for Italy, DeA Scuola, Casco Learning, Parole Ostili, Canva, Scuole Sostenibili, Scuole Naturali, WeSchool, Edunauta di Generas Foundation, Università degli Studi di Milano-Bicocca, School Innovation Lab, Fondazione KPMG, Fondazione San Zeno, Fondazione Pietro Pittini) ha presentato oggi, presso la Camera dei Deputati, i risultati dell’indagine “La mappatura dell’innovazione educativa”.
Il report si propone di valorizzare e diffondere le esperienze di cambiamento nell’istruzione in Italia e offrire un prof ilo dell’innovatore educativo contribuendo a un cambiamento di sistema e paradigma.
Nel corso dell’incontro di presentazione, intitolato “Strade d’Innovazione. Percorrendo la trasformazione dell’educazione in Italia”, è intervenuto anche Mauro Berruto, componente Pd della Commissione Infanzia e Adolescenza della Camera che così ha commentato l’iniziativa: “Questa bellissima raccolta di esempi virtuosi è la dimostrazione che il territtorio è sempre più avanti del legislatore ed è un enorme passo avanti per le proposte educative del Paese. Spero si trovi il modo di mettere questa mappatura a sistema, che possa avere la possibilità di espandersi in una rete, per farla diventare patrimonio di intelligenza collettiva a servizio di tutti”.
“Siamo estremamente felici di presentare oggi i risultati della mappatura dell’innovazione educativa. In primo luogo, grazie a tutti i partner che hanno supportato con passione questo percorso” ha dichiarato Federico Mento, Direttore di Ashoka Italia.
Elisabetta Mughini, Dirigente di Ricerca INDIRE e tra le animatrici di Avanguardie Educative ha invece sostenuto che “dopo quasi 10 anni di avanguardie educative sappiamo che è necessario sostenere soprattutto cambiamenti e trasformazioni a livello ‘meso’, perché mentre i singoli innovatori continueranno ad esistere e a muoversi all’interno del sistema, sono le organizzazioni che devono creare le opportunità stabili per coltivare le innovazioni”. “Il rapporto – continua Mughini – nasce a servizio di tutti coloro che si occupano di educazione, con l’idea di mettere a disposizione modelli, progetti, metodologie e processi che possano supportarli nel rafforzamento dell’innovazione educativa.”
Gli esisti dell’indagine
L’analisi della mappatura dell’innovazione educativa in Italia ha rivelato una comunità educante dinamica orientata al futuro, desiderosa di affrontare le sfide contemporanee. Gli innovatori si concentrano su visioni di cambiamento dell’educazione, ponendo la scuola come luogo di apprendimento per la vita e la relazione con la comunità.
La ricerca suggerisce che per formare una generazione di attori del cambiamento è necessari o superare l’approccio individualista all’insegnamento e abbracciare una visione collaborativa e sistemica. Sulla base di queste rif lessioni, Ashoka invita a sperimentare, connettersi con le realtà identificate e contribuire a creare un’Alleanza di leader educativi per un mondo in cui “Everyone a Changemaker”.
Le scuole giocano un ruolo cruciale, partecipando a progetti nazionali e internazionali per arricchire l’esperienza di docenti e studenti. Molte si aprono al territorio circostante, non solo per arricchire la didattica, ma anche per diventare punti di riferimento locali, facilitando la cooperazione sociale, sfidando le tradizionali barriere scolastiche per promuovere un apprendimento continuo.
Le innovazioni sono concentrate principalmente nella scuola secondaria di secondo grado, contraddicendo la tendenza che vede il primo ciclo come più propenso all’innovazione.
Nel panorama dell’educazione in Italia emergono figure visionarie che vanno oltre la trasformazione delle loro classi e scuole. Questi individui, che possono appartenere a varie categorie (dal docente al dirigente scolastico al fondatore di un EDUbusiness), si distinguono per un approccio sistemico all’innovazione. Hanno una profonda conoscenza pedagogica e competenze extra-pedagogiche che si manifestano attraverso l’attivazione di processi partecipati di creazione nonché competenze legate alla ricerca.
In Italia, l’innovazione nel settore educativo non si limita alla sfera scolastica ma coinvolge sia realtà a scopo di lucro (circa il 3%) che organizzazioni non profit del terzo settore (circa l’11%). Due esempi: Imprenditivi, nato a Trento, che promuove la cultura dell’imprenditorialità e dell’alfabetizzazione finanziaria nelle scuole e WAYouth, un’associazione Under 25 che costruisce laboratori didattici. Nel settore for-profit, Develhope offre opportunità di orientamento post-diploma e sviluppo competenze digitali, adottando un modello di business che richiede il pagamento solo dopo l’inserimento lavorativo. Dynamo Academy, invece, promuove l’inclusione nella scuola attraverso il metodo della Terapia Ricreativa.
L’indagine ha rivelato una figura interessante: l’Edu influencer, un connubio tra pedagogia e divulgazione, che contribuisce a creare una comunità educativa che supera i confini fisici, utilizzando piattaforme come YouTube, TikTok e Instagram per coinvolgere studenti in modo divertente e divulgare temi attuali come l’omofobia e il cyberbullismo. Alcuni forniscono brevi pillole di ripasso, mentre altri creano video-lezioni più strutturate. Un’altra categoria si concentra sullo scambio di buone pratiche tra educatori, utilizzando gruppi Facebook o siti web dedicati. Il fenomeno sembra essere una risposta alla trasformazione digitale nell’educazione durante la pandemia. Questa nuova categoria di formatori sta contribuendo a plasmare una nuova narrazione positiva e aperta della scuola italiana, adattandosi in modo continuo ai cambiamenti.
Il rapporto completo (scaricabile integralmente) e la mappatura sono disponibili al sito https://www.mappaturainnovazione.it/ che prevede anche una specifica sezione descrittiva dove sono presentati 100 profili di innovatori suddivisi in cinque categorie: scuole, progetti, metodologie, leader di cambiamento, costruttori di ecosistemi.
Ashoka è un’organizzazione non profit che opera dal 1980 in più di 90 Paesi per promuovere e abilitare il cambiamento sociale. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di attività, ha intessuto una rete internazionale di 3800 imprenditori sociali che vengono identificati, formati e sostenuti nelle loro idee, per affrontare le sfide sociali, culturali e ambientali più rilevanti.
Dal 2014 Ashoka si impegna anche in Italia, in cui ha dato vita a una comunità di 23 imprenditori sociali (gli Ashoka Fellow), 11 scuole, università, numerosi leader del mondo dell’educazione e più di 100 giovani changemaker.
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