A Roma è partito un esperimento che prevede l’apertura di 8 scuole elementari dal 27 dicembre al 5 gennaio, dalle 8 alle 16,30. Il progetto, è stato pensato principalmente, per aiutare le famiglie che nei giorni non festivi lavoreranno ed evitare quindi di lasciare a casa da soli i bambini in balia di videogiochi o smartphone. Non si tratta certo di una novità assoluta: già nel 2010 ci provò Milano, poi Brescia e Udine.
Le attività che svolgeranno i bambini in questo periodo di feste, non riguarderanno lo studio, ma saranno costituite da laboratori, teatro, fumetti e da gite scolastiche di mezza giornata.
Ad essere coinvolti nel servizio, che è gratuito per le famiglie, saranno gli operatori scolastici, che faranno turni di straordinario, mentre in classe entreranno educatori ed operatori qualificati e con pranzo al sacco.
Inoltre, gli istituti ricevono tremila euro dall’amministrazione per progetti pensati da insegnanti e presidi.
A quanto pare, l’iniziativa è piaciuta a molti genitori, dato che appena messo fuori l’avviso, all’istituto Valente è arrivato il doppio delle richieste per 25 posti. “È il segnale che abbiamo risposto a un bisogno reale, un servizio indispensabile per le famiglie più disagiate: non tutti hanno le ferie e chi non ha i nonni o non può permettersi una babysitter non sa come fare. L’alternativa è che i bambini rimangano soli a casa — osserva la preside Maria Rosa Lauricella su Repubblica.it. La scuola non può far finta di non vedere. Dobbiamo dare risposte e di qualità, come questa”.
Il pedagogista, Daniele Novara, pensa sia una buona strada da seguire: “La scuola deve essere comunità di apprendimento, spazio dove bambini e ragazzi fanno esperienze per la loro crescita, anche a Natale e in estate. Non abbiamo bisogno di creare separazioni di calendario, è un vecchio modello che non ha più senso. Per cambiarlo occorre però un’altra scuola: non quella delle interrogazioni e delle note, ma delle esperienze creative”.
Dello stesso tenore il pensiero della pedagogista Mariagrazia Contini: “le scuole devono diventare luoghi aperti, offrire opportunità: è uno spreco tenerle chiuse”.
In realtà non tutti i genitori sono entusiasti di questa iniziativa. Per Angela Nava Mambretti, del coordinamento genitori democratici, devono avere regole chiare: “Capiamo il bisogno, inascoltato, dei genitori ma ancora una volta la scuola supplisce ad un welfare che non è generoso con le famiglie”.
Invece, decisamente contrario è Antonio Affinita del Moige che dichiara: “bene l’apertura in estate, ma un periodo circoscritto come il Natale non giustifica l’invasione della scuola in uno spazio educativo che deve rimanere alla famiglia”.
Insomma, l’apertura durante le feste natalizie può starci e soprattutto con attività come quelle proposte, che non riguardano lo studio, andrebbe solo ad arricchire il bagaglio di esperienze degli studenti che, anche in presenza di genitori in ferie, spesso passano ormai le giornate davanti a smartphone e tablet.
Ovviamente, non mancano i risvolti negativi. Forse proprio per questo motivo, i genitori, almeno durante le vacanze (quelli che possono si intende), non dovrebbero “parcheggiare” i propri figli a scuola, delegando a qualcun altro il compito di farli svagare e rilassare, ma dovrebbero invece approfittare di questi giorni per passare più tempo con loro.
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