Gli esiti della ricerca condotta da Sara Gandini dell’Istituto europeo di oncologia insieme con altri scienziati saranno al centro del question time a cui sarà sottoposto oggi alla Camera il ministro Patrizio Bianchi.
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Due gli interventi in programma.
Nel primo su iniziativa di Gianluca Vacca e altri deputati del M5S si mette in evidenza che “i Paesi europei che hanno deciso di mantenere le scuole aperte, sempre nel rispetto dei protocolli sanitari indicati dai diversi Stati, non hanno riscontrato alcun incremento della curva pandemica” e che “secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie, l’apertura delle scuole non risulta essere, scientificamente, una misura di contrasto che possa incidere in modo significativo sul controllo della pandemia in corso”.
I deputati del M5S firmatari dell’interrogazione chiedono anzi a Bianchi “quali iniziative intenda porre in essere al fine di garantire la riapertura in sicurezza delle istituzioni scolastiche, con priorità per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo, anche al fine di agevolare il recupero della socialità e dell’equilibrio psicofisico, oltre che permettere ai genitori una ripresa dell’attività lavorativa”.
Anche Giorgia Meloni e altri deputati di Fratelli d’Italia, nella loro interrogazione, citano la ricerca in questione dalla quale “non risulterebbero evidenze scientifiche in merito ai vantaggi della chiusura delle scuole”
Secondo il principio di precauzione – proseguono – si dovrebbe anzi prendere in considerazione “la possibilità di mantenere le scuole aperte al fine di contenere i danni, ancora non misurabili scientificamente in tutta la loro portata, che la loro chiusura reca alla salute psicofisica dei ragazzi e delle loro famiglie”.
E concludono chiedendo al Ministro “se non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza per riaprire le scuole in sicurezza attraverso il reperimento di ulteriori spazi e l’installazione di adeguati meccanismi di aereazione, nonché in raccordo con l’auspicabile potenziamento della campagna vaccinale”.