“Istituti aperti durante l’estate, per i ragazzi che restano a casa e che, inevitabilmente, finiscono a passare le giornate per strada. I ragazzi dei quartieri più disagiati di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Un investimento da 10 milioni di euro”: lo ha detto come è noto la ministra Giannini. E “se il progetto che sperimenteremo quest’estate andrà bene, una volta avviata la rete si potrà pensare anche al giorno di festa”, ha concluso il ministro.
Ma cosa ne pensano gli studenti?
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Secondo un sondaggio ripreso da TgCom24, che ha riguardato 2.200 scolari di medie e superiori, sarebbero favorevoli 3 studenti su 4. La metà di questi per svolgere attività tipo corsi di recupero o studio di gruppo/assistito. I restanti invece abolirebbero compiti e affini ma gradirebbero attività del tutto avulse dalla didattica ordinaria, quali corsi di teatro, sport e via dicendo. In merito alle aperture estive delle scuole, è difficile prevedere un consenso per attività che non abbiano un forte carattere ludico o comunque ricreativo: gli stessi studenti, riporta sempre TgCom24, avevano bocciato al 90% la proposta del ministro Poletti sulla riduzione delle vacanze estive a favore di esperienze di alternanza scuola lavoro.
C’è da dire che il Governo sembra aver preso sul serio i desiderata degli studenti. Infatti le altre priorità indicate da loro – nell’ordine digitalizzazione, alternanza scuola lavoro, edilizia scolastica – sarebbero temi su cui si sta lavorando.