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Scuole cattoliche, ora anche il Papa rivendica la parità

“Auspico che sia costante la collaborazione tra famiglia e scuola, come pure che il servizio assicurato dalle scuole cattoliche sia pienamente riconosciuto”. Sono parole importanti quelle pronunciate domenica 15 gennaio a Roma, ancora di più perché ad esprimerle è stato in numero uno della Chiesa cattolica: nel corso dell’Angelus, rivolgendo il suo saluto agli operatori e alle famiglie impegnate nelle scuole cattoliche della capitale, il Pontefice ha voluto chiedere che venga stabilita una totale parità tra scuola pubblica e privata di stampo cattolico.
Secondo il Papa queste istituzioni rappresentano, infatti, il tentativo di costruire e tenere insieme un’istruzione di qualità e la promozione della concezione cristiana dell’uomo. “La diocesi di Roma – ha detto il Papa – celebra oggi la Giornata della Scuola cattolica. Con l’occasione saluto i dirigenti, gli insegnanti, i genitori e gli alunni qui convenuti e li incoraggio a proseguire nell’impegno per un’educazione integrale, che si sforzi di unire la qualità dell’istruzione e la concezione cristiana dell’uomo e della società”.

Nelle ultime settimane il tema della parità scuole private è diventato terreno di scontro sindacale, a seguito dell’incremento che il governo italiano ha accordato, attraverso la Finanziaria, al buono scuola che riceveranno le famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole non pubbliche. Emblematico, in questo senso il commento di Enrico Panini, segretario generale della Fc Cgil: “triplicare il budget del buono scuola – ha detto Panini – si traduce nell’ennesimo atto a favore delle scuole private: l’obiettivo è quello di individuare gli strumenti per finanziare le scuole private ed aggirare l’articolo 33 della Costituzione. Ormai l’attacco alla scuola pubblica è continuo e costante con l’obiettivo di costruire un mercato dell’istruzione nel quale il sapere è una merce e le scuole sono aziende”.Ora che anche il Papa è sceso in campo il disappunto non potrà che crescere ed il clima sulla parità scolastica, con le elezioni in arrivo, non potrà che arroventarsi ancor di più.

 

Alessandro Giuliani

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