La politica comincia ad occuparsi del problema della sicurezza scolastica: è quanto emerso da un seminario – dal titolo Sicurezza nei luoghi di lavoro pubblico e privato: “Quale futuro per la prevenzione degli infortuni nelle istituzioni scolastiche, rischio comportamentale e nuovi paradigmi educativi” – svolto il 28 novembre nella sala dell’istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato per volontà del senatore Vincenzo Carbone, componente della Commissione Lavoro e Previdenza. È stato sempre il senatore Carbone (Forza Italia) che a Palazzo Madama ha promosso, ottenendo l’appoggio unanime, l’apertura di un’inchiesta sulla qualità della sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro, comprese le scuole: la commissione avrà piena facoltà di accedere negli istituti scolastici, con poteri anche giudiziari.
La Tecnica della Scuola era presente all’evento ed ha intervistato Franca Principe, dirigente scolastico dell’Istituto superiore “Carlo Pisacane” di Sapri, dove nel 2011 un alunno era precipitato da un lucernario procurandosi lesioni importanti: con il processo di primo grado, la dirigente e il responsabile della sicurezza furono condannati, mentre non ci furono conseguenze penali per i tecnici della Provincia. Qualche mese fa, la Cassazione ha confermato le sentenze precedenti.
Durante il seminario, che ha moderato, la dirigente ha ricordato che dei circa 42 mila edifici scolastici in Italia neanche il 30% è a norma: o si viola la legge oppure si sviluppano le competenze approfondendo la questione con serietà di approccio, a partire dal Senato.
Nel frattempo, Franca Principe è diventata uno dei simboli della lotta contro le norme sbagliate sulla sicurezza sul lavoro, a cominciare dalla scuola, dove i capi d’istituto rispondono penalmente di una mancata prevenzione e manutenzione che però non spetta a loro ma agli enti locali proprietari: la dirigente ha creato l’associazione Modifica81, per la cultura della sicurezza e la prevenzione dei rischi, che ad oggi conta un migliaio di soci fra docenti, dirigenti, professionisti, genitori e studenti.
“L’associazione che rappresento – dice ai microfoni della nostra testata – negli ultimi tre anni ha realizzato un’attività di approfondimento e ricerca sul tema e stasera ha avviato una serie di laboratori su questa tematica: ci saranno, prossimamente, una serie di incontri che riguardano l’aspetto normo-giuridico proprio sulla particolarità del Decreto 81 del 2008 e su possibili modifiche, ma anche ulteriori incontri con ingegneri e associazioni professionali che ritengono di poter produrre innovazione per la risoluzione di questa tematica”.
Secondo la dirigente Principe, l’attenzione dei senatori “ci conforta, perché siamo certi che la commissione d’inchiesta potrà valutare gli scenari che la cronaca negli ultimi tempi ha ben registrato: molti crolli, degli 8 mila edifici scolastici pochi sono a norma e comunque le norme sono di difficile applicabilità”.
L’obiettivo, pertanto, è sempre quello di andare a cambiare la norma, il decreto 81 del 2008, che inchioda anche penalmente i dirigenti scolastici, pur non avendo operatività diretta sullo stato degli edifici.
“Interessanti, durante il pomeriggio di studi, sono stati gli interventi di uno psico-pedagogista, il dottor Filippo Pergola, e di un medico competente in adolescentologia, il professor Giuseppe Brera: il livello di competenze di tutti i relatori è stato eccellente e anche molto partecipata di tanti dirigenti scolastici da tante parti d’Italia”, ha concluso la dirigente.
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