Lo riportano il Washington Post e il New York Times: nella città di New York l’epidemia torna a fare numeri importanti, la seconda ondata è giunta aggressiva mentre ancora la popolazione americana tenta di riprendersi dagli effetti devastanti della prima ondata. E dunque le scuole pubbliche non possono rimanere aperte, ed è ritorno a quello che loro definiscono all-remote learning, apprendimento interamente in remoto, la nostra didattica a distanza al 100%.
Così, oltre 1 milione di studenti di 1800 scuole, ch’erano rientrati in classe da poco meno di 8 settimane, tornano a fare scuola da casa.
Il sindaco De Blasio
Una grande delusione per il sindaco De Blasio, che aveva creduto molto nella riapertura delle scuole: “Oggi è una giornata dura, ma questa è una situazione temporanea,” afferma il sindaco affranto.
E intanto in città tornano i disagi per tutte le famiglie che per lavorare contavano sul fatto che i figli fossero a scuola; o per gli abitanti delle periferie per i quali le connessioni Internet non sono all’altezza della didattica a distanza, con tutto ciò che ne consegue a livello di dispersione scolastica.
Problemi che conosciamo molto bene anche noi.
Leggiamo sul NYT: “Il ritorno degli alunni nelle aule era stato un raggio di normalità in un periodo buio per la città, con i teatri ancora chiusi, molti uffici vacanti e il sistema di trasporto di massa minacciato di tagli profondi ai servizi se gli aiuti federali non arrivassero presto.”
La nostra empatia e solidarietà è totale.