Con un appello indirizzato al Governo e alle organizzazioni sindacali, Scuola Bene Comune, Partigiani della Scuola Pubblica e diverse altre associazioni stanno chiedendo che sia adotti “un provvedimento urgente che tuteli la salute di 200mila lavoratori ATA e di 8mila dirigenti scolastici con la chiusura totale delle scuole in tutt’ Italia come ha fatto il Presidente Emmanuel Macron in Francia”.
“In questo momento – scrivono le associazioni – bisogna salvaguardare in primis la salute di tutti i lavoratori ed è inutile presidiare le scuole, gelidi edifici vuoti in assenza di alunni e di attività didattiche, assimilandole agli uffici pubblici, mentre l’attività amministrativa può essere svolta tranquillamente tramite telelavoro”.
Per la verità già un paio di giorni addietro i sindacati del comparto avevano avanzato analoga richiesta sottolineando che “non appaiono infatti strettamente indispensabili né dunque giustificabili, in assenza di attività didattica e quindi di alunni e docenti, le prestazioni del personale ausiliario, mentre il lavoro degli uffici di segreteria e quello degli Assistenti Tecnici da tempo avviene quasi totalmente operando su sistemi informatici, una modalità che ben si presta, in questa fase di drammatica emergenza, all’attivazione temporanea di forme di lavoro agile e a distanza”.
Sul tema era intervenuto anche il deputato della Lega Rossano Sasso che dichiarava: “Chiudono i negozi, i bar, i ristoranti, vengono limitate numerose attività professionali, ma incredibilmente le scuole restano aperte. O meglio, non sono frequentate da alunni e docenti, ma ripeto incredibilmente, c’è l’obbligo per il personale Ata di recarsi al lavoro”.
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