Attualità

Scuole chiuse, cosa ne pensano i bambini?

Riceviamo e pubblichiamo il contributo del maestro Roberto Lovattini, in merito ad una iniziativa che sa seguendo che riguarda lo stato d’animo degli alunni in questi giorni di sospensione delle attività didattiche.

Il coronavirus ha costretto i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze alla sospensione forzata dalla scuola. Che cosa pensano del virus, che cosa  desiderano e cosa hanno riscoperto: lasciamo che lo raccontino liberamente.

Nella pedagogia delle scuole attive lo scrivere non è una cosa meramente tecnica, tutto parte dalla consapevolezza che si scrive per esprimere qualcosa, comunicare un contenuto a qualcuno. Quindi risulta fondamentale avere la possibilità di esprimere il proprio vissuto (reale, immaginato, percepito, ecc…).

In questi giorni tanti studenti e studentesse sono a casa impossibilitati a proseguire le loro esperienze scolastiche in una situazione nuova ed eccezionale. Spesso rimangono in casa senza uscire poiché l’ultima ordinanza del Governo chiede a tutti di uscire il meno possibile.

Il coronavirus ci sta mettendo di fronte ad una prova difficile, ma per certi versi significativa dell’evolversi della nostra società. Come ne usciremo? Rafforzati, più solidali ed uniti e maggiormente consapevoli delle cose importanti della vita. Oppure più deboli, divisi, individualisti e preda del panico ?

Come vivono questo stare a casa i bambini, cosa percepiscono delle nostre paure ed ansie? Che idea si stanno facendo del futuro? Oggi abbiamo la possibilità di capire direttamente sul campo le loro sensazioni e metterle anche a confronto tra di loro.

In questa iniziativa ho coinvolto diversi insegnanti e il Movimento di Cooperazione Educativa.

Proponiamo agli insegnanti e ai genitori di chiedere ai bambini di scrivere come stanno vivendo questi momenti, se stanno scoprendo cose nuove nelle relazioni con genitori e nonni, se e perché sentono la mancanza della scuola, se riescono a trovare aspetti positivi in questa esperienza oppure se vogliono essere loro a proporre azioni e attività positive da fare in questa situazione.

Ogni insegnante interessato dovrebbe raccogliere i testi e potrebbe utilizzarli in proprio: giornalini di classe, di scuola, giornali parrocchiali, quotidiani, metterli in bacheca, leggerli insieme e commentarli, ecc …

Inoltre i testi, i disegni e i fumetti prodotti saranno pubblicati e messi a disposizione dei bambini, degli insegnanti e dei genitori che vorranno leggerli per capire come ognuno ha vissuto l’esperienza.

I testi saranno pubblicati su un blog e per leggerli il link è  https://nonscuola.wordpress.com/giorni-senza-scuola/  e potrebbero infine essere raccolti per una pubblicazione.

Una copia dei testi trascritti e dei disegni scannerizzati vanno raccolti in un file con il nome dei bambini o la classe.
Vanno poi  inviati, dai genitori o dagli insegnanti a piacenza@mce-fimem.it

 

Le esperienze di didattica a distanza raccontate dalla Tecnica della Scuola

Didattica distanza, un esempio per restare i punti di riferimento dei nostri alunni
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Redazione

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