Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha confermato in conferenza stampa la chiusura delle scuole e delle Università in tutta Italia da domani e fino metà marzo.
Intanto, però, al comitato tecnico scientifico nominato dalla Protezione civile, con esperti di ministero alla Salute, Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, l’idea della chiusura delle scuole non piaceva.
Gli esperti sanitari hanno infatti fatto notare che c’è una limitata evidenza scientifica sull’efficacia di una misura del genere.
Secondo il comitato l’efficacia si otterrebbe esclusivamente con una chiusura assai più prolungata, addirittura di due mesi.
Come segnala La Repubblica, dunque, gli scienziati avrebbero idealmente detto al governo: fate voi ma sappiate che secondo noi non è efficace agire in questo modo.
Normativa emergenza Coronavirus
Ministero della Salute – normativa Coronavirus
Regione Veneto – normativa Coronavirus
Regione Lombardia – normativa Coronavirus
Regione Friuli Venezia Giulia – normativa Coronavirus
Regione Emilia-Romagna – normativa Coronavirus
Regione Piemonte – normativa Coronavirus
Provincia Autonoma di Trento
Regione Toscana – normativa Coronavirs
Regione Liguria – normativa Coronavirus
Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
Le FAQ dell’Istituto Superiore di Sanità
L’11 febbraio, l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease).
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.
Riguardo il nuovo coronavirus 2019-nCoV, non esistono al momento terapie specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio.
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti: lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
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