A Napoli e in tutta la provincia è il caos: la decisione del presidente De Luca di chiudere le scuole fino alla fine di ottobre sta scatenando polemiche di ogni genere.
Già da questa mattina i gestori dei servizi del trasporto scolastico protestano vivacemente con cortei e lunghe file di autobus vuoti.
Si segnalano anche manifestazioni spontanee di genitori e autisti sotto il Palazzo della Regione.
IL TESTO DELL’ORDINANZA DELLA REGIONE CAMPANIA
Il sindaco della città Luigi De Magistris è durissimo nei confronti di De Luca e Radio 24 dichiara: “Il tema non è il trasporto o la scuola, ma è la sanità pubblica. Però ce la si prende con la scuola: De Luca ha chiuso fino al 30 ottobre ma non riaprirà, si arriverà a Natale. Che dubbio c’è, con questi numeri e con l’incapacità di tenerli sotto controllo?”.
E aggiunge: “Io la vedo come una bandiera bianca, un po’ come una confessione dell’incapacità di rafforzare la rete sanitaria pubblica territoriale”.
D’altronde la decisione del presidente campano non è piaciuta neppure a Giuseppe Conte cha ha dichiarato: “Non è la soluzione migliore”
Sul tema interviene anche Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, con un articolo su La Stampa di oggi: “La Campania ha di nuovo chiuso le sue scuole: è il segnale della gravità raggiunta dalla seconda ondata del Covid-19. Si può evitare che il resto del Paese segua l’esempio campano? Dobbiamo provarci. Ciò che gli studenti hanno perso da marzo a settembre – in apprendimenti e socialità – è tantissimo. Una replica sarebbe un prezzo inaccettabile da pagare per questa generazione di studenti”.
“Per ridurre il rischio – suggerisce Gavosto – ritengo che serva un modello di intervento più modulare e flessibile, con diverse frecce al proprio arco. Distinguendo fra i gradi scolastici, consapevoli che per gli alunni più piccoli le alternative alla scuola in presenza sono poco raccomandabili, per loro e per le famiglie”.
In difesa di De Luca si è espressa poco fa nel corso della trasmissione L’aria che tira la dem Alessia Morani secondo la quale se il presidente della regione ha deciso di chiudere le scuole lo ha fatto sulla base della “percezione” (è proprio questo il termine usato da Morani) che ha della situazione.
La sensazione è che ci troviamo di fronte ad una svolta decisiva: l’ “esempio” della Campania sarà seguito anche da altre regioni? Se sì, la situazione potrebbe aggravarsi o addirittura precipitare da un giorno all’altro.
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