L’emergenza coronavirus continua e il Ministero dell’Istruzione è impegnato a capire come e quando si tornerà in classe.
Giovedì pomeriggio, al Senato, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata chiara: “Si tornerà scuola solo quando la situazione epidemiologica ce lo consentirà”. Tradotto, dunque, solo quando ci sarà piena sicurezza. Impossibile, quindi, tornare in classe dopo il 3 aprile. Si continuerà, pertanto, con la didattica a distanza almeno per tutto il mese di aprile.
Ci sono, però, diversi scenari che i tecnici ministeriali stanno analizzando. Così come segnala il Mattino non si può escludere un ritorno in classe a giugno con il termine delle lezioni a luglio inoltrato. Altra ipotesi vuole un anno scolastico con scuole aperte per gli studenti già dal 1° settembre. Per riuscirci sarà necessario avere tutti i docenti in cattedra in anticipo: una missione quasi impossibile per la scuola, anche per questo le procedure di mobilità partiranno a breve e comunque in anticipo rispetto al passato.
Il Miur sta lavorando alla “ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni”. Questo perché, come ormai noto, da anni il calendario scolastico è stabilito dalle singole Regioni e potrebbe variare in base alle necessità dei territori.
Altro problema riguarda la valutazione degli studenti: l’ultima idea è quella di avviare corsi di recupero pomeridiani e di valutare la partecipazione dei ragazzi alle lezioni online, considerando il programma realmente svolto con la classe. Saranno rivisti anche i requisiti di accesso agli esami di Stato, per la terza media e la maturità, e la struttura dell’esame del diploma che avrà solo membri interni in commissione.
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