Con Ordinanza n.51 del 7/12/2020 la Regione Molise ha deciso di chiudere le scuole primarie e secondarie di primo grado dal 9 dicembre fino al 6 gennaio. In tale periodo dovrà dunque essere garantita la didattica digitale.
Ricordiamo che il Molise attualmente si trova in “zona gialla”, quindi non ci sarebbero limitazioni alla scuola in presenza per tutto il primo ciclo.
Le OO.SS. non ci stanno ed esprimono totale contrarietà, sia sul piano del merito che del metodo.
“Sul piano del merito, – si legge in un comunicato sindacale – rileviamo come le motivazioni che hanno portato a tale ordinanza, sono tutte esterne alla scuola, dovendosi attribuire in sostanza all’incapacità di rafforzare il sistema dei trasporti e alla criticità di tenuta del sistema sanitario. Con tale provvedimento, pertanto, si scaricano sulle scuole, sugli alunni e sulle famiglie le responsabilità politiche di chi, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, non si è mosso in tempo utile per arginare problematiche note, che si sarebbero potute risolvere con un’adeguata programmazione. Inoltre, mentre si “delega” ai Sindaci la responsabilità di decidere se chiudere o tenere aperte le Scuole Primarie, non ci si preoccupa delle criticità insite nella scuola dell’Infanzia, dove, lo ricordiamo, il rischio di contagio è addirittura più alto, considerato che per i bambini non è previsto l’obbligo di mascherina e le insegnanti non sono dotate di dispositivi FFP2“.
“Relativamente al metodo, – continuano le OO.SS. – rileviamo come tale determinazione è stata presa senza alcun confronto con il Tavolo regionale operativo sulla ripartenza della scuola, istituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale del Molise in applicazione del Decreto Ministeriale del 6 agosto 2020. Si continua pertanto ad agire in maniera autoreferenziale, escludendo ogni interlocuzione con il mondo della scuola (Dirigenti Scolastici, Docenti e personale ATA), che pure si stanno adoperando in ogni modo per garantire il diritto all’istruzione”.
I Sindacati evidenziano anche un altro problema, non da poco: “oltre al danno subito dai propri figli, che non potranno frequentare le lezioni in presenza, le famiglie dovranno sopportare anche la beffa dell’impossibilità di accedere ai meccanismi di sostegno previsti solo per le zone rosse (es: bonus baby sitter, congedi straordinari)“.
In conclusione, le OO.SS. chiedono l’attivazione immediata del tavolo tecnico previsto dal DPCM del 3 dicembre 2020 presso ciascuna Prefettura, in modo da organizzare e definire – previo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali – gli interventi necessari a garantire tutte quelle azioni volte a garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza, per gli studenti.
“Non permetteremo che il grande lavoro portato avanti in questi mesi dai lavoratori della scuola per garantire attività didattiche in presenza e in sicurezza venga essere ulteriormente vanificato dall’inerzia di quanti, nonostante le tante sollecitazioni sul tema mantengono un assurdo ed inspiegabile immobilismo“.