Torna a farsi sentire l’ira dei genitori per lo stop all’attività didattica in presenza: a seguito della chiusura delle scuole in Puglia, prevista dal 30 ottobre, un’anestesista del Policlinico Riuniti di Foggia, Daniela La Bella, mamma di due bimbe, si scaglia contro il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore alla Sanità pugliese, Pierluigi Lopalco.
“Abbiate l’onestà intellettuale…”
In una lettera aperta indirizzata ad entrambi, la donna parla di “dolorosa decisione” di chiudere le scuole in Puglia “per la salute pubblica” e poi attacca: “abbiate l’onestà intellettuale di ammettere che ripiegate sulla soluzione più semplice perché avete perso il controllo”.
Il problema, secondo l’anestesista, è “con chi staranno tutti questi bambini” che non potranno più recarsi a scuola: “con nonni, tate e baby sitter in casa senza mascherina?”.
“Il virus – prosegue – circola in maniera mostruosa perché le persone non rispettano le regole, o meglio gli adulti non rispettano le regole. Il senso di legalità si apprende in casa ma si esercita e si applica e si consolida nella società, nella scuola!”.
““Dovrò mantenere la calma…”
“Dovrò mantenere la calma e cercare di far seguire la DAD a mia figlia di seconda elementare, che ieri sera quasi piangeva all’idea di ricominciare”.
“Qui a Foggia, oggi come a marzo – aggiunge la professionista – giochiamo a risiko individuando la sera quale reparto occupare la mattina per mettere pazienti di rianimazione, pregando di non dovere viaggiare e spostare pazienti critici in giro per l’Italia durante la notte”.
“Capisco perfettamente – scrive – che lo spirito guida di questa ordinanza è la tutela della salute pubblica, però mi sorgono spontanee alcune domande che vorrei non cadessero nel vuoto. Perché avete sbandierato ai 4 venti che la scuola è sicura ed ora è la prima a chiudere i battenti? Perché non sono disponibili quei 10 mila tamponi al giorno per velocizzare i controlli nelle scuole promessi ad agosto? Perché i tamponi per i bambini non ci sono mentre ogni calciatore ne fa uno ogni 4 giorni?”.
L’ultima domanda è la più inquietante: “perché non sono ancora disponibili i posti letto promessi a giugno?”.