In Lombardia sulle scuole chiuse anche dopo il 14 marzo il Governatore Fontana: “Non escludo nulla, non ci sbilanciamo. Valutiamo con cautela, con attenzione e con serietà la situazione”.
Il 14 marzo, infatti, scadrà l’ordinanza firmata dal Governatore, che prevede la zona arancione rafforzata e che stabilisce, tra le misure principali, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, a eccezione dei servizi per la prima infanzia (nidi e micro nidi). “L’evoluzione è talmente rapida – ha detto Fontana – che fare anticipazioni rischia di essere assolutamente fuori luogo. Si deve monitorare la situazione giorno dopo giorno, come stiamo facendo”.
Si legge sul comunicato della Regione Lombardia: Visti l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico e considerato che la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché nelle scuole dell’infanzia. Proseguono i servizi per la prima infanzia (nidi e micro nidi).
Naturalmente:
le attività di laboratorio sono garantite;
e resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’Istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’Istruzione 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica a distanza.
Non mancano le proteste e i dissensi.
Di ieri 9 marzo 2021 una nota stampa di Maria Grazia Campese, Presidente di Spazio Aperto Servizi, aderente a Confcooperative Federsolidarietà: “Siamo molto preoccupati rispetto al tema della chiusura delle scuole in Lombardia. Su questo tema ci sembra che si stiano facendo dei passi indietro e il Paese non se lo può permettere. Stiamo scaricando un grande fardello sulle future generazioni. Se a questo aggiungiamo la totale mancanza di regole precise e chiare per tutelare le categorie dei lavoratori essenziali, rischiamo di imboccare una strada senza ritorno.”
E aggiunge: “Ci aspettiamo un piano per la riapertura delle scuole. La chiusura ha un impatto devastante sul piano economico e sociale: crea tensioni, aumenta la dispersione scolastica, amplifica il disagio in famiglie in difficoltà, incide pesantemente sulla parità di genere. E si potrebbero aggiungere molti altri effetti nefasti. Allora vanno valutate tutte le dimensioni quando si toccano leve così importanti della vita dei cittadini. Questo potrebbe aiutarci a definire le giuste priorità”.
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