Come abbiamo già scritto nelle ultime ore, al termine di una giornata piuttosto convulsa, il Governo ha deciso di sospendere le attività didattiche fino al 15 marzo.
La decisione è stata comunicata ai sindacati con i quali, peraltro, ci sono stati contatti fin dalle prime ore del mattino.
Le scuole, come abbiamo già detto, non verranno chiuse ma sarà sospesa l’attività didattica.
“Quindi – ha riferito ai giornalisti il segretario generale della Cgil Maurizio Landini – insegnanti e amministrativi devono andare a scuola”.
Landini ha anche aggiunto che l’esecutivo ha assicurato che nelle prossime ore verranno approfonditi diversi problemi, non ultimo il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali a sostegno dei genitori che dovranno assentarsi dal lavoro per accudire ai figli.
Per la verità abbiamo già avuto modo di chiarire che nel caso di interruzione delle attività didattiche non si fa lezione e gli studenti non vanno a scuola, ma restano fermi gli obblighi contrattuali del personale.
In pratica se in una giornata di interruzione è prevista una seduta del collegio dei docenti o di un altro organo collegiale, la riunione si svolge regolarmente.
Ma è anche possibile che i docenti vengano convocati per un incontro urgente, magari legato proprio alla gestione dell’emergenza o del rientro a scuola degli alunni.
Anche in questo caso esiste un obbligo di partecipazione.
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