Che il funzionamento delle scuole sia prossimo al collasso è ormai abbastanza chiaro e lo dimostra in modo piuttosto inequivocabile l’ultimo comunicato della Flc-Cgil che si apre con parole durissime: “Il caos istituzionale e organizzativo sulla riapertura delle attività didattiche nelle scuole aggravato dai venti di crisi del governo in carica, non è più tollerabile”.
Secondo la Flc siamo prossimi al collasso perché “si cambiamo provvedimenti nazionali quasi giorno per giorno, si moltiplicano le ordinanze regionali, i prefetti assumono decisioni che mettono in discussione l’autonomia scolastica, mentre aumentano a dismisura anche le ordinanze dei sindaci”.
Aggiunge ancora il sindacato: “Quanto sta avvenendo sui territori sommato all’incapacità di coordinamento del governo sta conducendo verso concrete forme di autonomia differenziata, di cui la scuola a la carte praticata in Puglia è attualmente l’esempio più eclatante, che la FLC CGIL considera il pericolo più grave per l’unità del nostro Paese e per il nostro sistema di istruzione”.
Colpisce nella presa di posizione del sindacato di Francesco Sinopoli l’attacco alla Regione Puglia che, per il suo colore politico, un tempo sarebbe stata considerata “regione amica”: segno evidente che la Flc si sta rendendo conto che la partita in gioco è decisamente importante, assai di più di quanto poteva apparire fino a qualche settimana addietro.
Tanto che il sindacato aggiunge: “L’apertura delle attività in presenza non è un orpello ideologico o un oggetto di scambio politico, ma il risultato di precise scelte politiche ed organizzative in primo luogo a livello nazionale. Le scelte sul rinvio dell’apertura delle attività didattiche erano e devono essere del governo. Non si può modificare ogni quattro giorni l’organizzazione didattica per ragioni di posizionamento politico”.
Il sindacato auspica che “non si deleghi più nulla alle Regioni a causa dell’incapacità del governo a decidere” ma anche che “venga valorizzata l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche”.
Nel concreto “ciò significa attribuire alle scuole la massima facoltà di scaglionare ingressi/uscite e di decidere la riduzione fino all’azzeramento, sia pure temporaneo, della frequenza di alunne e alunni in presenza, a causa della pandemia in corso”.
In merito alla delega alle regioni va però osservato che ciò che sta accadendo, e che noi stessi abbiamo segnalato in più di una occasione, non è legato a qualche stramba interpretazione del Governo o delle singole regioni ma è la conseguenza del tutto legittima del nostro impianto costituzione e istituzionale: tanto è vero che in questi mesi, in tutti quei casi in cui il TAR è intervenuto, le decisioni delle regioni sono state sempre confermate.
“La confusione in atto – conclude la Flc-Cgil – sta alimentando pericolose derive demagogiche facilmente manipolabili da forze sovraniste e populiste. Non si può andare oltre”.
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