Le scuole sospendono le lezioni nelle classi non per casi di alunni o docenti risultati positivi al test Covid, non solo per mancanza di banchi o di spazi ma semplicemente per mancanza di insegnanti.
Così un Dirigente Scolastico di una scuola secondaria di secondo grado di Bologna sabato scorso è stato costretto a sospendere le attività didattiche in tutte le classi prime e quarte per oggi 21 e in tutte le classi seconde e terze per domani 22.
I docenti delle classi in cui è sospesa l’attività didattica sono utilizzati nelle altre classi per permettere il completamento dell’orario nelle classi.
La situazione dell’istituto bolognese è paradigmatica di quanto sta succedendo nelle scuole, il problema della mancata nomina dei supplenti da parte degli uffici scolastici provinciali sta mettendo in crisi l’avvio dell’anno scolastico in molte scuole, specialmente in quelle che hanno riaperto lo scorso 14 settembre.
Le scuole si trovano sguarnite e non riescono a garantire l’attività didattica in tutte le classi, in media possono mancare dai 5 ai 20 insegnanti per non parlare della mancanza di insegnanti per garantire il diritto allo studio dei diversamente abili.
Il problema si farà ancor più serio nelle prossime settimane, allorquando, a causa delle nuove limitazioni per le MAD, i DS, esaurite le loro graduatorie di istituto ed esaurite anche le graduatorie delle scuole viciniori, non riusciranno a nominare i supplenti in sostituzione dei docenti momentaneamente assenti a vario titolo.
Mentre contro il Covid nulla si può se non seguire alla lettera le norme del CTS per limitare la diffusione del contagio nelle scuole, se per gli spazi, viste le carenze decennali dell’edilizia scolastica, si poteva fare poco comunque si poteva fare di più, per assicurare la presenza degli insegnanti si poteva fare molto di più partendo in anticipo, ma non è stato fatto.
E ora nelle scuole di devono fare i salti mortali per garantire il diritto allo studio alle studentesse e agli studenti in tutte le classi.
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