Secondo un’indagine dell’OCSE (TALIS 2013) il 36% degli insegnanti ha dichiarato di non essere preparato per la didattica digitale. Il contesto ambientale delle scuole ha diverse criticità strutturali, infatti il 70% delle aule ha una connessione non adatta a supportare le attività didattiche necessarie.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale si propone di migliorare questa situazione, a cominciare dalla connettività, senza dimenticare la formazione del personale, e la revisione di norme e regolamenti. Spesso si incoraggia l’uso dei dispositivi personali (smartphone e tablet), una strategia denominata con l’acronimo BYOD (Bring Your Own Device, porta il tuo dispositivo), cercando un compromesso tra la loro utilità didattica e gli aspetti negativi (privacy, disturbo delle lezioni) che avevano portato a limitare il loro utilizzo in molte scuole. In particolare FaceBook, è uno strumento con alcune possibili promesse, che vanno oltre il diffuso utilizzo di svago. FaceBook ha alcune caratteristiche, che lo fanno benvoluto e praticato dagli studenti: chat, condivisione di link, organizzazione eventi, partecipazione a gruppi, messaggi personalizzati, adesione a cause.
Si pensa che queste caratteristiche possano potenziare l’aula scolastica e la sua apertura all’informale. Facebook ha la capacità di svolgere attività produttive particolari e, per le sue caratteristiche di Social Networking, unito alle attività didattiche può incrementare, negli studenti, motivazione, creatività e condivisone delle conoscenze.
L’ambiente di apprendimento può, dunque, assumere, in questa contaminazione con strumenti esterni, le seguenti caratteristiche:
• novità,
• originalità,
• qualità,
• apprezzabilità, produttività,
• condivisione,
• sviluppo dell’apprendimento,
• autoconsapevolezza delle individuali attitudini.