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Scuole come fondazioni, Folena è contrario

Con riferimento all’intervento del ministro Fioroni al vertice di Caserta, Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, si è detto perplesso sul paragone tra scuole e fondazioni.
“Un conto – ha detto Folena – è affrontare il regime fiscale degli istituti scolastici, che ora sono autonomi, prevedendo agevolazioni ad esempio per gli acquisti. Tutt’altro, invece, è fare delle scuole degli enti di natura nei fatti privatistica. Questo modello non sembra aver funzionato in altri campi, come le fondazioni lirico-sinfoniche, e mostra la corda anche in ambito universitario e accademico”.
Il deputato del Prc – Sinistra europea ha aggiunto: “non credo che Fioroni pensi ad una privatizzazione della scuola pubblica. Tuttavia quando si parla di donazioni private, e quindi di corrispondenza della didattica a tali donazioni, di comitati di gestione fondi, di rappresentanti delle imprese nelle scuole, si rischia di imboccare una strada sbagliata che in altri Paesi, in campo universitario, ha significato la fine dell’autonomia e la subalternità alle richieste del mercato”.
Per Folena “la strada, al contrario, è quella di maggiori investimenti pubblici. Se non si spendono soldi nella scuola, nell’Università e nella Ricerca, francamente non ha senso parlare di sviluppo, competizione e crescita”.

Al seminario di Governo che si è svolto a Caserta, il ministro Giuseppe Fioroni ha anche avanzato la proposta di istituire un’area tecnico-professionale nelle scuole di istruzione secondaria di secondo grado, con il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali. Nella proposta si fa riferimento a un albo nazionale per le qualifiche professionali triennali e all’istituzione di un polo tecnico-professionale (almeno uno per provincia) che comprenda istituto tecnico, istituto professionale, percorsi triennali e alta qualificazione tecnico-professionale di tipo non universitario.

Andrea Toscano

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