Sembra essere diventato il tormentone del momento: stiamo parlando delle scuole aperte nel corso dell’estate.
Il tema è stato riproposto, il 17 giugno, alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, intervenuta a Firenze ad una iniziativa della Fiom.
“L’apertura delle scuole d’ estate – ha dichiarato la ministra – è un tema serio e bisogna saperlo affrontare. Innanzitutto è uno strumento, prima ancora che per le esigenze delle famiglie, per offrire agli studenti opportunità con possibilità di conoscenza che non sono dentro la fase dell’anno scolastico”.
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Aprire una scuola a fine giugno, luglio e agosto “serve anche nelle realtà con maggiore dispersione scolastica – ha concluso – per offrire ai ragazzi alternative ulteriori a quelle di cui dispongono. Ci saranno sport, cinema, teatro”.
Nei giorni scorsi, sempre la Fedeli, aveva sottolineato che a condurre queste attività non devono essere gli insegnanti (prendendo così le distanze dalla posizione espressa da Stefania Giannini, che l’aveva preceduta a viale Trastevere). Una specifica, quella espressa dall’attuale responsabile del Miur, che ha riscosso non pochi plausi.
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