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Scuole d’infanzia: fa discutere la proposta di dare la precedenza ai bimbi italiani

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E’ ormai consuetudine che in Italia le polemiche e i tormentoni estivi lievitino con l’aumentare della temperatura: tra le tante questioni di cui si discute in questi giorni sotto gli ombrelloni non poteva mancare il mondo della scuola. Ma stavolta a far parlare non è solo l’esito dell’ennesima nuova maturità o l’iter faticosissimo della formulazione delle nuove graduatorie ad esaurimento (che più di qualche prof ha ribattezzato ironicamente “nervoso”) dei docenti precari e delle immissioni in ruolo. 
Agli annosi problemi della scuola italiana quest’anno il sindaco di Altopascio, in provincia di Lucca, ha pensato di aggiungerne uno del tutto nuovo: preso atto della grande mole di richieste per accedere alle scuole d’infanzia del suo paese e del numero ridotto di posti disponibili, il signor Maurizio Marchetti ha presentato all’amministrazione locale un proposta che vede assegnato un punteggio più alto nelle graduatorie di ammissione ai cittadini italiani. 
L’idea di fondo è evidentemente quella secondo cui i bimbi figli di immigrati, anche se regolari ed inseriti nel sistema sociale, dovrebbero trovare posto nella scuola materna solo se prima si sono inseriti tutti i bimbi italiani. 
La graduatoria, con le canoniche precedenze per chi ha redditi ridotti e situazioni familiari disagiate, continua certamente a valere: ma solo e soltanto per i bimbi a tutti gli effetti cittadini della repubblica italiana. Se poi avanzano dei posti si passa allora ad esaminare la graduatoria delle famiglie di altre nazionalità.
Sinora la proposta del sindaco di Altopascio ha suscitato perlopiù condanne. 
Nemmeno la Lega, che a questi temi è sempre molto sensibile, risulta che ad oggi abbia speso parole di apprezzamento. Molto risentita è stata sin da subito la Regione Toscana, il cui assessore all’istruzione, Gianfranco Simoncini, non ha esitato a dire che “si opporrà con tutti gli strumenti possibili alla proposta. E’ un modo distorto – ha spiegato l’assessore – di affrontare un problema come quello delle liste d’attesa: l’unico modo per evitare esplosioni è infatti quello di potenziare il servizio, dando a tutti i bambini e le bambine pari opportunità di accesso: è una proposta gravissima che introduce, nei fatti, il criterio dell’italianità fra le priorità per l’ingresso a scuola, con grave lesione di diritti sanciti dalla Costituzione”. Di conseguenza “se all’enunciazione seguirà un provvedimento vero e proprio – ha annunciato Simoncini – la Regione, oltre a segnalare il caso al ministero, impugnerà il provvedimento e lo contrasterà con tutti i mezzi possibili: come, ad esempio, nel caso in cui le scuole in questione siano scuole dell’infanzia materne comunali revocando i finanziamenti regionali a favore del Comune”.
Altrettanto violenta la reazione dell’Anci Toscana: secondo Giuseppe Carovani, responsabile della Consulta Immigrazione, l’iniziativa annunciata “costituisce una aberrazione da contrastare e respingere con forza”, ed “una palese violazione della costituzione e della legge, che garantisce a tutti pari diritti d’accesso all’istruzione: la scelta del sindaco Marchetti, se avrà seguito, si pone in radicale rottura con quell’idea di società aperta e accogliente che grazie anche al contributo delle comunità locali si è rafforzata in questi anni, nonostante una legislazione nazionale proibizionista, securitaria ed utilitarista come la Bossi-Fini. L’invito che rivolgiamo all’Amministrazione di Altopascio è di riconsiderare i propri propositi e di lavorare per l’affermazione di pari diritti ed opportunità per tutti, a partire dai bambini”. 
Vedremo nei prossimi giorni come evolveranno le cose: sicuramente a pochi giorni dalla sua presentazione, la proposta oltre ad aver surriscaldato un ambiente estivo e scolastico già di per sé arroventato non sembra aver trovato molti proseliti.